Un finto corriere ha truffato un'azienda tessile, dichiarando di essere stato incaricato da una nota compagnia di consegne del ritiro di merce dal volere di 40mila euro. Ad accorgersi dell'accaduto il titolare della dita che ha contattato la compagnia di distribuzione, ma quest'ultima ha negato di aver inviato un suo operatore.
Il sistema, ingegnosamente articolato, prevedeva che la donna, col falso titolo di avvocato, proponesse l'acquisto di immobili "all'incanto" a prezzi e condizioni particolarmente vantaggiosi. L'indagata, poi, avrebbe presentato problematiche inesistenti che ostacolavano l'assegnazione degli appartamenti.
Per i due ex dirigenti del calcio europeo e mondiale era stata chiesta una pena di un anno e otto mesi con la condizionale e due anni di libertà vigilata.
Ieri, 6 luglio, la Guardia di Finanza di Campobasso ha sequestrato preventivamente numerosi cassetti fiscali contenenti circa 54 milioni di crediti d'imposta. Nell'illecito risultano coinvolte anche due imprese edili, con sede in Molise, i cui rappresentanti sono indagati per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, frode informatica ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
L'uomo, denunciato per truffa e frode, modificava i dati delle centraline, arrivando a scalare anche 100 mila chilometri. Dopo aver ringiovanito le auto vecchie, le rivendeva come nuove, mettendo in pericolo la sicurezza degli acquirenti ignari.
Le indagini, condotte dai militari, hanno permesso di disvelare un pericoloso meccanismo fraudolento attraverso cui, il 73enne indagato avrebbe ottenuto contributi pubblici per oltre 1 milione e mezzo di euro.
Grazie a una mirata attività di ricerca di documentazioni bancarie e raccolta di testimonianze da part di persone informate sui fatti, i Finanzieri hanno disvelato un complesso meccanismo fraudolento perpetrato dalla società in questione che avrebbe acquistato crediti di imposta generati da lavori fittizi.
Nel mirino dei Finanzieri due donne, rispettivamente madre e figlia residenti nel Vicentino che, dal dal 2016 al 2019, avrebbero sottratto all'anziano oltre 246mila euro, prosciugandogli tutti i conti correnti. I militari hanno, dunque, provveduto al sequestro di 5 immobili intestati alle due.
Il titolare di un negozio di computer, insieme alla moglie e ad altre persone, che fungevano da procacciatori, sono stati denunciati per associazione a delinquere e truffa ai danni dello Stato.
I 140 stranieri erano giunti in Italia solo per chiedere il Reddito di cittadinanza e poi utilizzavano i soldi nei loro Paesi d'origine. Percepivano 570 euro al mese per un danno complessivo di oltre 4 milioni di euro.