Il tasso di occupazione della terapia intensiva risale al 10%, così come arriva al 12% quello dell'area medica. Male la Sicilia, con l'area non critica al 18% e la terapia intensiva al 9%, con la campagna vaccinale al di sotto della media nazionale.
L'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha dichiarato "Ritengo che il mese di settembre, e soprattutto la prossima settimana, potrà verificarsi un ulteriore aumento dei contagi, ma sono ragionevolmente convinto che l’adesione alla campagna vaccinale, con alcune delle misure che si stanno adottando, farà registrare dei segnali positivi".
Nelle mappe settimanali dell'Ecdc, sono rosse Sicilia, Sardegna, Toscana, Marche, Calabria. Il resto dell'Italia è tutto in giallo, con eccezione del Molise che è verde.
In base ai dati del monitoraggio Agenas, la Sicilia è al 10% per occupazione delle terapie intensive e al 17% per l'area medica. Ambedue questi livelli rappresentano il massimo previsto dai nuovi parametri.
Secondo un'analisi del ricercatore del Cnr, Giovanni Sebastiani, le regioni a rischio zona gialla sono quelle posizionate agli ultimi posti per numero di vaccinazioni. In questo caso, si tratta di Sicilia, Calabria, Sardegna e le province autonome di Trento e Bolzano.
Palermo, Caltanissetta, Agrigento, Ragusa e Siracusa sono oggi in allerta rossa per il rischio incendi. A comunicarlo è il bollettino della Protezione Civile.
Rientra appena sotto la soglia la percentuale di occupazione delle terapie intensive in Sardegna che passa dall'11% a al 9%; cresce invece dell'1% l'occupazione nei reparti non critici, toccando il 10%.
In ambedue le due regioni l'incidenza dei contagi su 100mila abitanti si attesta rispettivamente a 147,3 e a 140,16, ben oltre la soglia di 50 prevista dai parametri per il cambio di colore.