La nuova proposta è quella di introdurre un Disegno di legge (Ddl 855) che andrebbe a limitare la Legge 185 che, dal 1990, regola l'esportazione, l'importazione e il transito di armi..
Fin dal principio dello scoppio del conflitto fra la Russia di Putin e l'Ucraina di Zelensky, verificatosi quasi due anni fa, lo schieramento delle potenze mondiali è stato decisivo. L'Ue si è schierata dalla parte dell'Ucraina e ha contribuito con un aiuto costante alla nazione: dagli aiuti umanitari all'incessante invio di armi. Ad oggi, pare che la situazione stia cambiando.
Il pacchetto include "nuovi sistemi di difesa anti-aerea, munizioni di artiglieria, sistemi anti-carro nonché munizioni a grappolo, che miglioreranno ulteriormente la capacità dell'Ucraina di continuare la sua controffensiva" si legge nella comunicazione de segretario di Stato a stelle e strisce Antony Blinken.
Le forze di difesa dell'Ucraina hanno abbattuto tre droni nella regione di Dnipropetrovsk nella notte appena trascorsa. L’ex primo ministro britannico Boris Johnson ha criticato il Governo del suo Paese e gli alleati per aver ritardato la consegna di armi a Kiev e ha suggerito di farlo il prima possibile.
Al Parco Verde di Caivano è in corso una grossa operazione dove sono coinvolti più di 400 operatori per controllare persone e veicoli sospetti Piantedosi: “Lo Stato lavora per riportare la sicurezza in ogni periferia
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha tenuto il 31 marzo il suo discorso annuale davanti al Parlamento e al popolo: "L'Europa fornisce armi all'Ucraina al comando degli Stati Uniti. L'Europa può sopravvivere solo unendosi con la Russia".
Il fronte per l'Ucraina sarebbe compatto e pronto a sostenere Kiev fino in fondo, secondo quando afferma il segretario della Difesa Usa aprendo il meeting della Nato: i jet da combattimento sono stati discussi ma gli alleati non sono ancora pronti e le priorità sono state giudicate altre. Intanto cresce l'allarme per l'offensiva aerea che starebbe preparando Mosca.
Standing ovation tra gli applausi, foto di rito, esecuzione dell'inno ucraino, l'aula che si tinge di gialloblù e bandiere dell'Unione. Sì, tutto bello, a tratti commovente, ma Zelensky è stato molto chiaro: "Non posso permettermi di tornare a casa senza risultati". Parafrasando: degli applausi di Roberta Metsola, Ursula Von der Leyen e Charles Michel, adesso, non me ne faccio proprio nulla"