sabato, 27 Aprile 2024

Conflitto Russia-Ucraina, l’Unione Europea non riesce a rispettare i pronostici sugli aiuti militari

Fin dal principio dello scoppio del conflitto fra la Russia di Putin e l'Ucraina di Zelensky, verificatosi quasi due anni fa, lo schieramento delle potenze mondiali è stato decisivo. L'Ue si è schierata dalla parte dell'Ucraina e ha contribuito con un aiuto costante alla nazione: dagli aiuti umanitari all'incessante invio di armi. Ad oggi, pare che la situazione stia cambiando.

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Le promesse fatte dall’Unione Europea all’Ucraina non riescono ad essere mantenute.

Entro il mese di marzo 2024, i Paesi aderenti all’Ue avrebbero dovuto mandare un milione di munizioni da artiglieria nella zona di guerra. Lo aveva detto la Presidente della Commissione Von Der Leyen alla fine di giugno 2023 :“…..abbiamo già consegnato oltre 220mila munizioni e oltre 2mila missili. Siamo sulla buona strada per consegnare il milione di munizioni previste entro i prossimi 12 mesi”. Attualmente, facendo un bilancio preventivo, è chiaro che quella cifra non verrà raggiunta, sicuramente non entro i prossimi quattro mesi. Il ministro della Difesa Boris Pistorius conferma : “Si deve presumere che il milione non verrà raggiunto”

Fin dal principio dello scoppio del conflitto fra la Russia di Putin e l’Ucraina di Zelensky, verificatosi quasi due anni fa, lo schieramento delle potenze mondiali è stato decisivo. L’Ue si è schierata dalla parte dell’Ucraina e ha contribuito con un aiuto costante alla nazione: dagli aiuti umanitari all’ invio di armi. Ad oggi, pare che la situazione stia cambiando.

Per il Ministro della Difesa lettone, la cifra di un milione era simbolica e sarebbe stato impossibile arrivare a una cifra del genere. Secondo il commissario del Mercato Interno Thierry Breton, invece, il problema non sta tanto nella capacità produttiva dell’Ue, in quanto ‘capace di produrre un milione di pezzi l’anno’, ma nella mancanza di tempestività nel piazzare gli ordini di artiglieria e munizioni. L’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell ha spiegato che finora sono stati consegnati a Kiev circa 300mila pezzi. Il problema, secondo Borrell, sta nella gestione del mercato. Le aziende Ue operano sul libero mercato, così ‘circa il 40% delle munizioni viene esportata verso Paesi terzi, invece di finire in Ucraina’. Il rappresentante Ue esorta gli Stati membri ad incentivare e ridirezionare la produzione :” bisogna fare di più e più rapidamente, perché in guerra “il tempo si misura in vite umane”.

C’è chi rimane ‘fedele’ all’alleanza, come dichiarato dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Dall’inizio aveva esortato a non sottovalutare la Russia,  “formidabile potenza militare”. Stoltenberg afferma che la vittoria dell’Ucraina è nell’interesse dell’intera Unione Europea : ” La situazione sul campo di battaglia” in Ucraina è difficile”, quindi “è ancora più importante aumentare il sostegno a Kiev, perché non possiamo consentire che il presidente Vladimir Putin vinca”.

C’è, però, chi invece fa un passo indietro. Nella serata di martedì 14, il Ministro della Difesa slovacco, Robert Kalinak, dichiara pubblicamente agli ex alleati che non contribuirà a sostenere militarmente l’Ucraina  ‘La Slovacchia, tuttavia, continuerà a fornire all’Ucraina un’ampia serie di aiuti umanitari e di assistenza tecnica, il cui uso non provoca morti’.

 

Robert Kaliňák. - Aktuálně.cz

 

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