Ad allertare le Forza dell'Ordine sono stati alcuni residenti della zona che hanno visto le tre donne calarsi dalla finestra del casolare. Le vittime hanno raccontato ai Carabinieri di essere delle turiste e di essere finite in quel luogo dopo aver accettato un passaggio dai loro violentatori.
La donna era andata a riprendere la piccola che aveva trascorso la giornata col padre, quando si è presentata alla porta l'ex marito l'ha prima insultata, poi strattonata, afferrata per i capelli facendola cadere a terra e le ha strappata il cellulare per non farle chiedere aiuto, fortunatamente troppo tardi. Per bloccarlo ci sono volute diverse pattuglie dei Carabinieri.
Secondo la ricostruzione dell'accaduto, il rapporto sarebbe andato avanti per mesi e durante tutto il periodo il 27enne avrebbe fornito la polvere alla ragazza per circa 200 volte.
L'uomo, sotto effetto di droga e alcol, avrebbe messo in atto comportamenti maltrattanti nei confronti dei propri familiari. Così l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’allontanamento del 40enne dalla casa familiare, con divieto di avvicinarsi ai propri congiunti, mantenendo almeno una distanza di 200 metri.
Il padre non vedeva di buon occhio la relazione della figlia con un ragazzo che, seppur anche lui di origini indiane, apparterebbe a un ceto sociale diverso. L'uomo è stato posto agli arresti domiciliari per il reato di sequestro di persona nei confronti della figlia.
Il 50enne ha continuato imperterrito nella sua condotta vessatoria a danno della moglie e dei figli nonostante il divieto di avvicinamento dalla casa familiare scattato per ben due volte. Per lui si sono spalancate le porte del carcere.
L'individuo sarebbe colpevole di aver perpetrato sin dal 2005 violenze fisiche e psicologiche ai danni della ex compagna perpetrate anche alla presenza dei figli.
Giudicata incapace di intendere e volere dal Tribunale era stata affidata alla moglie del maestro di musica. La Polizia lo ha arrestato con l'accusa di violenza sessuale.
La donna, da anni, era vittima di maltrattamenti da parte del convivente; gli atti violenti avvenivano spesso davanti alla figlia. Per l'uomo è scattato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima e l'applicazione del braccialetto elettronico.
La ragazza si è suicidata nei mesi scorsi. La Procura aveva proposto l'archiviazione del procedimento a carico di un 32enne accusato di violenza sessuale, ma il GIp ha respinto perché il consenso deve essere esplicito oppure inequivocabile.