domenica, 28 Aprile 2024

Migranti, Governo vara lo stato di emergenza per 6 mesi: “Potenziate identificazioni ed espulsioni”

Il Consiglio dei Ministri di ieri, 11 Aprile, ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per gestire i flussi migratori che consentirà l'agevolazione alle misure di accoglienza, ma potenzierà allo stesso tempo misure di riconoscimento ed espulsione. Una misura che tenta di rispondere ai 3mila sbarchi registrati durante l'ultimo fine settimana.

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Una misura straordinaria quella attuata ieri, 11 Aprile 2023, dal Governo Meloni, che nell’ultimo Consiglio dei Ministri dichiara lo stato di emergenza nazionale, sul tema immigrazione. Un intervento del Governo che secondo il Consiglio dei Ministri permetterà “procedure rapide e risposte più efficaci” al problema inarrestabile delle migrazioni. Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di 5 milioni di euro, prelevati dal Fondo per le emergenze nazionali, varrà su tutto il territorio nazionale, durerà 6 mesi e coinvolgerà anche la Protezione civile e la Croce Rossa Italiana. Il Coordinamento delle attività sarà affidato con ogni probabilità al Viminale, anche se la proposta viene dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci ed è stata motivata dall’eccezionalità del numero degli sbarchi delle ultime settimane nelle rotte del Mediterraneo. “Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del Ministro Piantedosi, ben consapevoli – ha detto Musumeci – della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300%. Sia chiaro non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione Europea.”

L’emergenza migranti ha raggiunto numeri incontrollabili: si registrano oltre 30mila persone sbarcate dall’inizio dell’anno sulle coste italiane, arrivi quadruplicati rispetto agli stessi mesi dello scorso anno, come conferma il Viminale. Un dato che va inquadrato in uno scenario ben più complesso, come si evince dai numeri diffusi dalla Polizia di Stato in occasione del 171esimo anniversario che si celebra oggi. “La pressione migratoria irregolare via mare, in costante diminuzione dal 2017 al 2019, ha invertito la tendenza – spiega la Polizia – dal 2020 al 2022, facendo registrare un significativo aumento: nel solo 2022 si registra un +55,80% rispetto all’anno precedente, dal primo gennaio 2022 al 31 Dicembre sono giunti in Italia, attraverso le varie rotte del Mediterraneo, 105.131 migranti irregolari a seguito di 2.539 eventi di sbarco”.

Lo Stato di emergenza dichiarato ieri dal governo servirà a far fronte all’accoglienza in tempi brevi e con standard adeguati, oltre ad aumentare considerevolmente le strutture finalizzate al rimpatrio, i cosiddetti Centri per il Rimpatrio dei Migranti economici, potenziando le attività di identificazione e di espulsione. Una soluzione presa, come sottolinea la stessa Giorgia Meloni a termine del Consiglio dei Ministri di ieri, “per dare risposte più efficaci e tempestive alla gestione dei flussi”, e che viene applicata nell’attesa di una definizione di una strategia europea comune.

Una misura che tenta di rispondere all’aumento degli sbarchi registrato durante l’ultimo tragico fine settimana. Tra il venerdì santo e il Lunedì di Pasquetta si sono calcolati almeno 3mila sbarchi, oltre alle numerose segnalazioni di barche in avaria e migranti in pericolo nelle acque del Mediterraneo centrale, con un crescendo di attività di soccorso ad opera della Guardia Costiera, navi militari, la Peluso e la Diciotti e l’ausilio di altre unità mercantili di assistenza, che insieme hanno tratto in salvo più di mille migranti.

Sbarchi a Lampedusa

Contemporaneamente, finita la tregua concessa dal maltempo, sono riprese a pieno ritmo gli approdi sulle coste di Lampedusa, che ha registrato l’arrivo di oltre 40 barchini, per un totale di oltre 2mila persone, tra venerdì 7 aprile e lunedì 10. Fra i profughi c’erano anche superstiti di un naufragio in acque maltesi, che a detta dei testimoni, avrebbe causato la morte di almeno 18 migranti, attualmente ancora dispersi. Vittime a cui si sommano altri 35 morti del naufragio di sabato al largo della Tunisia. Numeri che hanno portato nuovamente l’hotspot di Lampedusa al collasso, con una portata di accoglienza che ha raggiunto nei giorni scorsi quattro volte più della sua capienza massima: fino a ieri erano stimati nel centro di accoglienza dell’isola circa 1600 migranti a fronte di una portata consentita di 400.

In queste ore si stanno svolgendo i trasferimenti di molti dei migranti presenti sull’isola, 400 sono stati spostati ieri con un traghetto di linea, altri 200 sono stati trasferiti questa mattina, viaggi organizzati dalla Prefettura di Agrigento. Attualmente i migranti rimasti sull’isola sarebbero circa 900, in attesa di altri trasferimenti. La buona notizia è che nelle ultime 48 ore non sono stati segnalati sbarchi, né imbarcazioni in arrivo a causa delle condizioni attualmente proibitive del mare. L’emergenza sembra alleggerirsi al momento, ma la catastrofe umanitaria dell’isola, in corso ormai da più di 20 anni, non è una condizione nuova agli abitanti né alle autorità che applicando lo Stato di emergenza nazionale prevedono nuove crisi umanitarie.

Un tema centrale della gestione migratoria, chiarito sin da ieri in una nota governativa: “Il Consiglio dei Ministri ha esaminato i dati presentati dal Ministro dell’interno Matteo Piantedosi in relazione al forte incremento dei flussi migratori registrato verso l’Italia nell’anno in corso, che sta determinando situazioni di gravissimo sovraffollamento nei centri di prima accoglienza, e soprattutto nell’hotspot di Lampedusa. Da tali dati – prosegue la nota del CdM – consegue la necessità di provvedere con urgenza all’attuazione di misure straordinarie per decongestionare Lampedusa e per realizzare nuove strutture, sia all’esigenza di accoglienza dei migranti, sia a quelle di riconoscimento e rimpatrio dei migranti che non hanno i requisiti per la permanenza sul territorio nazionale”.

A tal fine verrà istituito un Commissario straordinario alla gestione dei fondi messi a disposizione per lo Stato di Emergenza, che sembra essere l’attuale capo del dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del Viminale, Valerio Valenti. La nomina dovrebbe arrivare in giornata.

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