Continua a salire il bilancio delle vittime degli attacchi missilistici sferrati dagli occupanti russi sul territorio ucraino. Nella regione di Vinnytsia, pesantemente bombardata il 14 luglio scorso, un uomo è morto dopo 20 giorni di ricovero a causa delle ferite e delle gravi ustioni riportate; si tratta del 27esimo civile che ha perso la vita in quel raid, tra le 90 persone trasportate in gravissime condizioni nell’ospedale cittadino. La notizia è stata diffusa dall’amministrazione militare della regione di Vinnytsia, poi riportata dal Kiev Independent. Per quanto riguarda lo sblocco dell’esportazione di grano ucraino, tutto pare stia proseguendo come stabilito dagli accordi presi a Istanbul.
Corte Suprema russa dichiara Azov “organizzazione terroristica”
La Corte Suprema russa ha ufficialmente riconosciuto il battaglione Azov come un’organizzazione terroristica, bandendo ogni sua attività sul territorio della Federazione. La richiesta accolta era stata avanzata dall’ufficio del procuratore generale di Mosca. Non si è fatto attendere il commento in merito dei combattenti di Azov: “La Russia sta solo cercando nuove giustificazioni ai suoi crimini di guerra“.
Altre 15 navi pronte a salpare dai porti ucraini
Dopo la prima imbarcazione partita ieri da Odessa, in ritardo sulla tabella di marcia perché investita dal maltempo lungo la rotta, altre 15 sono pronte a salpare dai porti ucraini e altre due sono in fase di completamento. La notizia è stata data dal vice ministro ucraino della Politica agraria Taras Vysotskyi, citato dall’agenzia di stampa Ukrinform: “A quel punto, il traffico sarà bidirezionale, compreso l’avvicinamento delle navi per il carico”. Ogni imbarcazione può trasportare da 10mila a 60mila tonnellate di cereali. Secondo il vice ministro non dovrebbero esserci restrizioni sul numero di imbarcazioni autorizzate a navigare. Intanto il ministero degli Esteri di Mosca, per bocca della portavoce Maria Zakharova, ha avvertito quanto sia necessario rispettare i patti sul grano ucraino, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni russe. “Ci aspettiamo che Kiev adempia ai suoi obblighi di garantire la sicurezza delle navi nei porti del Mar Nero e nelle acque territoriali dell’Ucraina; bisogna risolvere completamente il problema alimentare”, ha tuonato Zakharova.
Mosca: “Romperemo con Usa se verremo riconosciuti come sponsor del terrorismo”
“Dopo aver esaminato tutti gli strumenti sanzionatori disponibili, che nel complesso si sono rivelati inefficaci, hanno pensato che possa essere un’arma potente dichiarare Mosca sponsor del terrorismo. Devono sapere: siamo pronti a qualsiasi sviluppo della situazione, e se Washington decide di interrompere completamente l’interazione con Mosca, sopravvivremo“. Così si è espressa la portavoce del ministro degli Esteri russo Maria Zakharova nel corso di un briefing. La Federazione russa è quindi pronta a chiudere ogni via di comunicazione e relazione diplomatica con gli Stati Uniti, qualora dovesse essere accolto davvero l’appello del Senato americano. “Dopo di che Washington corre il rischio di attraversare finalmente il punto di non ritorno con tutte le conseguenze che ne derivano”, ha affermato Zakharova.