venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Kiev: “Russi continuano a sparare su civili in fuga”. Sindaco Mariupol: “Catastrofe nel Mar d’Azov per bombe su Azovstal”

Per il sindaco di Mariupol nel Mar d'Azov c'è il rischio vi sia l'estinzione di flora e fauna a causa dei bombardamenti russi sull'acciaieria Azovstal. Dal 24 febbraio sono morti 1.288 civili nella regione di Kiev. La Banca Mondiale stanzia altri 12 miliardi di dollari per fronteggiare la crisi alimentare globale.

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Il brutale conflitto che si sta consumando in Ucraina, a due passi da casa nostra, sta mietendo indistintamente vittime tra forze armate e cittadini. Dal 24 febbraio, data cruciale d’inizio dell’operazione speciale militare russa, hanno perso la vita 1.288 civili nella regione di Kiev. Il bilancio è stato riferito dal capo della polizia della regione, Andriy Nyebytov, citato dalla divisione ucraina dell’agenzia di stampa Interfax. “La maggior parte di loro sono stati colpiti con armi automatiche“, ha detto, spiegando che la polizia sta scoprendo nella stessa zona nuove fosse comuni in cui vi sono moltissimi corpi. Il Servizio di sicurezza ucraino (Ssu) ha fatto sapere che l’esercito russo pare stia continuando a sparare sulla popolazione, colpendo innocenti anime che “tentavano di fuggire dai territori occupati”. L’invasore “ha sparato contro i civili senza esitazioni. C’è evidenza da alcune intercettazioni telefoniche degli occupanti”, si legge sulla pagina Facebook di Ssu. La guerra tra Russia e Ucraina, intanto, sta causando con sé altri drammi di natura economica e sociale. La Banca Mondiale ha annunciato che verranno stanziati altri 12 miliardi di dollari per finanziare nuovi piani per fronteggiare la crisi alimentare globale all’orizzonte, facendo salire a 30 miliardi il totale messo a disposizione dall’istituto per l’emergenza.

Sindaco Mariupol: “Catastrofe nel Mar d’Azov per bombe russe”

Vadym Boychenko, sindaco di Mariupol, lancia un nuovo allarme via Telegram: nel Mar d’Azov c’è il serio rischio dell’estinzione di flora e fauna a causa dei bombardamenti russi sull’acciaieria Azovstal. Secondo il primo cittadino potrebbe essere stata danneggiata una struttura dell’impianto metallurgico che contiene decine di migliaia di tonnellate di soluzione concentrata di idrogeno solforato, un elemento che se rilasciato distruggerà interi ecosistemi marini; la sostanza potrebbe infine confluire nel mar Nero e nel Mediterraneo. Il sindaco ha proposto l’immediata al sito di esperti internazionali e dell’Onu per analizzare con cura la situazione e prevenire una catastrofe ambientale di livello globale.

Leader di Donetsk: “Ancora mille soldati dentro Azovstal”

Nonostante l’accordo tra Mosca e Kiev sul corridoio umanitario a Mariupol per permettere l’evacuazione dei soldati ucraini dall’acciaieria Azovstal, secondo Denis Pushilin, capo dell’autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk, nell’impianto vi sarebbero ancora un migliaio di militari, tra cui i loro comandanti. Il ministero della Difesa russo fa sapere che 959 combattenti, di cui 80 feriti, si sarebbero “arresi” da lunedì 16 maggio, a cui si aggiunge il bilancio delle ultime 24 ore: “Ben 694 combattenti, di cui 29 feriti, sono stati fatti prigionieri” e condotti in località controllate dai russi e dai loro alleati separatisti. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha affermato nel corso di una conferenza stampa che l’Ucraina sta ostacolando in ogni modo le manovre di evacuazione dall’impianto metallurgico. “Il regime di Kiev sta facendo di tutto per garantire che i civili, il personale militare e i militanti restino ad Azovstal e non se ne vadano“, ha detto la portavoce di Mosca.

 

Erdogan: “Svezia e Finlandia rifiutano di estradare 30 terroristi”

Abbiamo chiesto loro di estradare 30 terroristi, ma si sono rifiutati di farlo. Non ci rimandate i terroristi e poi ci chiedete il nostro sostegno per la vostra adesione alla Nato… Non possiamo dire sì per far sì che questa organizzazione di sicurezza sia priva di sicurezza“. Questo è il duro attacco sferrato in Parlamento dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan contro l’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia. Dichiarazioni che non stupiscono affatto e vanno ad aggiungersi al blocco che ha posto oggi ufficialmente Ankara alle richieste dei Paesi scandinavi, opposizione che ha ostacolato ogni votazione in merito che ci sarebbe dovuta essere oggi nella riunione tra gli ambasciatori della Nato. Lo riporta il Financial Times citando una fonte a conoscenza dei fatti. “Non stiamo dicendo che non possono essere membri della Nato. Quanto prima avremo un accordo, tanto prima potranno iniziare le discussioni“, ha chiosato il delegato turco.

Biden: “Sosterremo Svezia e Finlandia nella Nato”

Le obiezioni di Erdogan si contrappongono alla linea del presidente americano Joe Biden che invece ha scelto di “sostenere con forza le storiche richieste di adesione alla Nato da parte di Finlandia e della Svezia“. “Non vedo l’ora di lavorare con il Congresso degli Stati Uniti e i nostri alleati della Nato per portare rapidamente Finlandia e Svezia nella più forte alleanza difensiva della storia“, ha riferito la Casa Bianca in una nota che arriva poco prima dell’incontro che si terrà a Washington con i leader dei due Paesi nordici.

Mosca: “Dall’Italia azioni ostili e immotivate”

L’Italia lo scorso mese ha espulso 30 diplomatici russi dal suo territorio, atto che non poteva restare ignorato dal Cremlino. Mosca ha ricambiato il nostro Paese con la stessa moneta, dichiarando “24 dipendenti delle istituzioni diplomatiche e consolari italiane in Russia persone non grate. Dall’Italia azioni ostili e immotivate“. I delegati dovranno lasciare la Federazione russa entro otto giorni.

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