Alberto Angela, Bruno Vespa e Amadeus: per il Capo dello Stato vogliamo Zoff Gentile Cabrini

Zoff, Gentile, Cabrini, c’è stato un tempo in cui questa terna di nomi faceva venire la pelle d’oca agli italiani e i brividi lungo la schiena a tutti gli altri. Oggi la terna che fa accapponare la pelle, o sorridere amaramente, è quella di Alberto Angela, Bruno Vespa, Amadeus, con tutto il rispetto per loro. Alle 15 di oggi, 24 gennaio, si sono aperte ufficialmente le operazioni di voto per l’elezione del Presidente della Repubblica. Come già successo in passato più volte, il Parlamento è stato incapace di arrivare preparato al momento più alto e delicato per la vita della Repubblica italiana, quello in cui i rappresentanti del popolo eleggono, meglio dire scelgono, il Capo dello Stato.

I tre volti noti di “mamma Rai”, oltre a quello del portierone della Nazionale Campione del Mondo 1982, sono stati scritti da qualche buon tempone nel segreto dell’urna, una boutade, una trovata, una goliardata, come già accaduto mille altre volte. Al di la della trovata niente affatto geniale, resta un forte segnale di debolezza dei partiti, privati del loro ruolo con un presidente del Consiglio non passato dalla prova dell’urna elettorale, l’ennesimo, quello stesso Mario Draghi che oggi rischiano di mandare quale padrone di casa al Quirinale. Una situazione surreale tutta italiana, di una classe politica spesso accusata, giustamente, di essere lontana dal Paese reale. Oggi, dopo il fallimento annunciato dell’operazione scoiattolo (sic!), tramontata la prospettiva inquietante del Quirinale illuminato a festa, frequentato da olgettine e soubrette, gli italiani si chiedono cosa hanno fatto di male per meritare tutto questo.