venerdì, 26 Aprile 2024

Scacco al clan Brancaccio-Ciaculli: 16 fermati per associazione mafiosa ed estorsione

L'operazione si chiude dopo ben due anni di indagini, le quali hanno interessato l'ordine mafioso di Brancaccio-Ciaculli.

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Sono 16 le persone accusate di associazione mafiosa ed estorsione aggravata del metodo mafioso, fermate quest’oggi da Polizia e Carabinieri. L’operazione si chiude dopo ben due anni di indagini che hanno interessato l’ordine mafioso di Brancaccio-Ciaculli.

Le ricerche hanno permesso di svelare le strutture organizzative delle famiglie mafiose di Roccella e di Brancaccio; così facendo, hanno individuato gli aspetti rilevanti dei clan ed hanno potuto ricostruire 50 episodi estorsivi ai danni di supermercati, autodemolitori, macellerie, bar, discoteche, farmacie, panifici, imprese di costruzione, rivendite di auto.

I commercianti, in alcuni casi, hanno chiesto di non figurare nel “libro mastro” delle estorsioni o di “aiutare” l’estortore ad eludere eventuali controlli di polizia attraverso appositi escamotage. L’estorsione non si è arrestata neanche durante l’emergenza Covid, quando i pochi esercizi rimasti aperti sono stati costretti a pagare il pizzo alla mafia.

In base alle ricostruzioni degli inquirenti, al vertice della famiglia mafiosa di Roccella, sotto inchiesta con i Brancaccio, ci sarebbero Giovanni Di Lisciandro e Stefano Nolano. Sono loro che avrebbero gestito la rete relazionale mafiosa, fissando gli incontri con gli altri associati con la massima riservatezza e avrebbero gestito i proventi delle estorsioni e del traffico di stupefacenti con particolare attenzione al mantenimento dei familiari dei detenuti.

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