"I cittadini sono stati minacciati. Coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro". Così il governatore ucraino di Lugansk in esilio, Sergei Gaidai. Una potente esplosione è stata registrata a Melitopol, città occupata dai russi. Diverse vittime sono state segnalate a Kharkiv, dove dalle prime luci dell'alba infuriano numerosi bombardamenti.
"Molti russi stanno tentando di lasciare il Paese per evitare una chiamata alle armi", si legge sul sito della BBC. Le code principalmente ai valichi di frontiera con la Georgia, da quando Putin ha annunciato una mobilitazione parziale. Il Cremlino smentisce, ma alcuni testimoni hanno parlato di code d'auto di circa 5 chilometri. Confermate da diversi video.
Il quotidiano Maariv ha fatto sapere che Israele sta studiando un piano per accogliere l'ondata di ebrei in fuga da Mosca. La Norvegia "ha sospeso l'accordo sulla semplificazione dei visti russi". La Finlandia ha reso noto di voler fermare il transito di persone provenienti dalla Federazione. Blinken all'Onu: "Non possiamo permettere che Putin continui a fare a pezzi l'ordine internazionale".
Secondo il quotidiano Novaya Gazeta Putin potrebbe chiamare alle armi fino a un milione di riservisti; immediata la risposta del Cremlino: "È una menzogna, sono solo fake news". L'Ue è pronta a valutare caso per caso le richieste d'asilo dei russi in fuga, Lettonia ed Estonia non accetteranno le domande. Kiev: "Chi studia all'estero non potrà più lasciare il Paese".
In Russia arrestati 1.307 manifestanti in ben 39 città, continuano le fughe di massa . Sul fronte di guerra, Zaporizhzhia sotto attacco. Il risultato di accordi personali tra Zelensky ed Erdogan ha dato vita a un corposo scambio di prigionieri, i principali protagonisti sono stati Viktor Medvedchuk, oligarca ucraino filorusso accusato di tradimento, e i 5 leader del battaglione Azov.
File di auto hanno bloccato per 35 chilometri le frontiere finlandesi, in quanto unico confine terrestre aperto per i russi con i visti Schengen. Le piazze delle città della Federazione pullulano di manifestanti pronti a scagliarsi contro la mobilitazione parziale voluta da Putin; sono 219 le persone arrestate. Kiev: "Filorussi hanno arruolato tra i 200 e i 500 operai nell'oblast di Donetsk".
Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione parziale di 300mila riservisti e a Mosca è scoppiato il caos. Stando ai dati del sito Aviasales è tutto esaurito sui voli da Mosca verso Georgia, Turchia e Armenia, mete che garantiscono ai russi di poter accedervi senza visto. Nato, Ue e Usa contro Putin: "Incauta e pericolosa retorica nucleare, Kiev ha il diritto di difendersi".
Dopo l'annuncio della mobilitazione parziale, Berlino l'ha considerato un "passo falso". In Russia c'è preoccupazione, esauriti voli diretti per Ereven e Istanbul. I Referendum non sono ben visti da tutti, movimento "Nastro Giallo" combatte pacificamente propaganda russa con manifesti e simboli. Sotto attacco Kharkiv, bombe su Zaporizhzhia.
Le regioni occupate di Zaporizhzhia e Kherson hanno annunciato di voler chiamare i cittadini alle urne per decidere se aderire alla Federazione russa. Nel Donetsk e nel Lugansk il voto è previsto dal 23 al 27 settembre; l'annuncio ha fatto crollare di oltre il 10% la Borsa di Mosca. Kuleba: "Questa farsa non cambierà nulla, Mosca resterà l'aggressore"
Erdogan ha dichiarato che le terre invase dalla Russia dovrebbero essere restituite all'Ucraina, compresa la Crimea. Medvedev: "I referendum nel Donbass sono di vitale importanza. Presto la trasformazione geopolitica diventerà irreversibile. Ecco perché questi referendum sono così temuti a Kiev e in Occidente".