venerdì, 29 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, Medvedev: “Occidente teme referendum in Donbass”. Peskov: “Non ci sono prospettive per soluzione diplomatica”

Erdogan ha dichiarato che le terre invase dalla Russia dovrebbero essere restituite all'Ucraina, compresa la Crimea. Medvedev: "I referendum nel Donbass sono di vitale importanza. Presto la trasformazione geopolitica diventerà irreversibile. Ecco perché questi referendum sono così temuti a Kiev e in Occidente".

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Erdogan ha dichiarato che le terre invase dalla Russia dovrebbero essere restituite all’Ucraina, compresa la Crimea. “La restituzione delle terre invase è fondamentale per la pace”, ha detto. “Putin ha fatto alcuni passi in avanti. Noi anche. Garantisco che le terre invase verranno restituite”. Poi, sull’annessione della Crimea ha aggiunto: “È dal 2014 che ne parlo con il mio caro amico Putin. Purtroppo, però, ad oggi non sono stati fatti passi in avanti. Tutto ciò che vogliamo è la pace. L’imperativo dev’essere porre fine alla guerra. Sia per Putin che per Zelensky. Questo conflitto ha già fatto troppe vittime. La gente continua a morire, e vi assicuro che nessuno vincerà entro la fine della giornata”, ha concluso.

Medvedev: “L’Occidente teme i referendum in Donbass”

Mosca deve essere ritenuta responsabile di gravi crimini di guerra per quanto fatto in Ucraina. Nell’arco di questi sei mesi di conflitto abbiamo assistito ad attacchi deliberati e all’utilizzo di brutali violenze nei confronti dei civili. Così come a saccheggi, arresti e deportazioni senza pietà. Neppure per i bambini”. Così il ministro degli Esteri lettone, Urmas Reinsalu, durante un incontro con il sottosegretario dell’Onu, Rosemary Di Carlo. Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza nazionale della Russia, Dmitry Medvedev, invece, ha affermato: “I referendum nel Donbass sono di vitale importanza. Non soltanto per la protezione sistemica degli abitanti delle Repubbliche di Luhansk e Donetsk, ma anche per il ripristino di una giustizia storica. Presto la trasformazione geopolitica diventerà irreversibile. Ecco perché questi referendum sono così temuti a Kiev e in Occidente“.

Peskov: “Non ci sono prospettive per una soluzione diplomatica”

Kiev, intanto, spinge per l’istituzione di una corte speciale che persegua i crimini di guerra. “Vogliamo assicurarci che i colpevoli dei crimini commessi contro l’Ucraina paghino, e questo significa che la responsabilità deve essere attribuita alle più alte cariche politiche e militari russe. Quante fosse di ucraini innocenti devono essere ancora scoperte prima che l’intera comunità internazionale si svegli e cominci a fare qualcosa? Le tombe di Bucha non sono forse abbastanza?”. Con queste parole è intervenuto il vicecapo dell’ufficio di presidenza ucraino, Andriy Smyrnov, in un’intervista rilasciata ad una testata locale. Al momento, tuttavia, non sembrano esserci prospettive per una soluzione pacifica e diplomatica del conflitto. È quanto riferito dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, all’agenzia di stampa russa Interfax.

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