venerdì, 19 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, bombe su Dnipro: 2 morti e 9 feriti. Forte esplosione a Melitopol. Gaidai: “Clima di terrore dove si vota”

"I cittadini sono stati minacciati. Coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro". Così il governatore ucraino di Lugansk in esilio, Sergei Gaidai. Una potente esplosione è stata registrata a Melitopol, città occupata dai russi. Diverse vittime sono state segnalate a Kharkiv, dove dalle prime luci dell'alba infuriano numerosi bombardamenti.

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Le truppe russe hanno bombardato la regione orientale di Dnipropetrovsk. Due civili sono morti. Nove sono rimasti feriti. A riferirlo è il capo dell’amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, citato da Ukrinform. “I russi hanno nuovamente aperto il fuoco sul distretto di Nikopol. Al mattino hanno colpito anche Marhanets con l’artiglieria pesante. Circa 30 proiettili sono stati sparati contro insediamenti civili. A Marhanets sono stati uccisi due civili. Un uomo e una donna. Secondo i dati preliminari, altre nove persone sono rimaste gravemente ferite”, ha detto. A causa dell’attacco, circa 2.200 famiglie sono rimaste senza elettricità.

Forte esplosione a Melitopol

Una potente esplosione, invece, è stata registrata a Melitopol, città occupata dai russi. Lo ha annunciato il sindaco ucraino in esilio, Ivan Fedorov, citato da Unian. La notizia dell’esplosione è stata confermata anche dalle agenzie russe. “Il terrore degli occupanti sta aumentando. Alle 7 del mattino, a Melitopol, è risuonata una forte esplosione. Le persone hanno paura di lasciare le loro case. Il primo giorno di voto di questo pseudoreferendum, gli occupanti hanno bisogno che tutti stiano tranquillamente seduti a casa”, ha affermato.

Il governatore ucraino di Lugansk: “Clima di terrore a Lugansk”

“Gli occupanti russi hanno organizzato gruppi armati per circondare le abitazioni e costringere le persone a partecipare al referendum. I cittadini sono stati minacciati. Coloro che non parteciperanno alla votazione verranno automaticamente licenziati dal lavoro. Le autorità hanno vietato alla popolazione locale di lasciare la città tra il 23 e il 27 settembre”. È quanto riferito dal governatore ucraino di Lugansk in esilio, Sergei Gaidai, al Guardian. Diverse vittime, infine, sono state segnalate a Kharkiv, dove, dalle prime luci dell’alba, infuriano numerosi bombardamenti.

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