La scissione è arrivata. Di Maio lascia il Movimento dopo i dissapori degli ultimi giorni. Adesso, la nuova creatura politica guidata dal ministro degli Esteri si va a collocare nel "grande centro".
Il M5S è diviso. L'ala contiana non ha digerito gli attacchi sferrati da Di Maio al movimento. Per ora, il ministro degli Esteri non è stato espulso dal partito pentastellato. A parti invertite, tre l'ex premier e l'ex leader del movimento non sono mancati i problemi. La storia si sa, è destinata a ripetersi.
La visione politica di Draghi da una parte, le titubanze e le scelte non concordi dei promessi sposi Conte e Letta dall'altra. Il Movimento 5 Stelle si è astenuto sul Dl aiuti ed energia in quanto quest'ultimo dà il via libera a un termovalorizzatore a Roma; il Partito Democratico, al governo nella Capitale, ha votato a favore.
"Alle prossime elezioni dobbiamo arrivarci con la voglia di vincere, e non con l'istinto di sopravvivere", ha detto il segretario democratico durante la Direzione del partito tenutasi ieri pomeriggio.
Il silenzio di tutta la sinistra sulla povertà è intollerabile. Secondo l'Istituto nazionale di Statistica stiamo parlando di oltre 5,6 milioni di individui, il livello più elevato in Italia dal 2005.
Sette aspiranti candidati a sindaco di Roma si sfidano oggi, gli elettori del PD sono chiamati a decidere chi dovrà correre per la poltrona di primo cittadino. Le urne si sono aperte questa mattina alle 7 e si potrà votare fino alle 21.
Letta e Renzi a colloquio su Governo Draghi e futuro del centrosinistra. Nessun accordo in vista delle amministrative. Divergenze sulle elezioni politiche tra due anni.