A partire dal primo giorno di marzo, vivremo una nuova fase perturbata, inizialmente sulle regioni settentrionali per poi estendersi su tutto il territorio.
Le previsioni meteo indicano il ritorno di piogge e neve a bassa quota, accompagnate da un crollo delle temperature, con l'arrivo del freddo artico previsto nel prossimo weekend.
L'Italia si prepara a dire addio alle ultime ore di bel tempo e a un caldo anomalo, poiché nelle prossime 48 ore il clima subirà un repentino cambiamento, portando con sé il freddo tipico di questo periodo dell'anno.
Le temperature primaverile si sono fatte notare nel primo weekend di marzo. Il freddo divide Europa in due: freddo pollare tra la Scandinavia e La Russia e caldo verso l'Europa meridionale.
La perturbazione lascerà gradualmente le regioni del Nord per spostarsi verso le regioni del Centro-Sud, causando piogge e temporali diffusi di notevole intensità. Non esclusa per la giornata di domani, mercoledì 11 gennaio, una rimonta anticiclonica che riporterà il bel tempo in tutto il Paese, prima di un nuovo peggioramento meteorologico atteso già in serata.
Nella giornata di oggi, martedì 13 dicembre, la Penisola sarà nettamente divisa in due dal punto di vista termico: clima tipicamente invernale al Nord, meglio al Centro-Sud e nelle Isole. Da giovedì torna la pioggia e saranno coinvolte anche le regioni del Nord con un importante carico di neve sulle Alpi.
Le condizioni meteo rimarranno perturbate durante la settimana in corso. Un primo impulso proveniente da Ovest riguarderà, in questo lunedì, il Sud e la Sicilia; a seguire nuove perturbazioni che determineranno rovesci localmente sparsi, con neve al Nord anche a quote molto basse.
Questo weekend un nuovo vortice ciclonico travolgerà la nostra Penisola, provocando una fortissima fase di maltempo con piogge e precipitazioni diffuse su gran parte delle regioni, specialmente al Centro-Sud; ancora bel tempo al Nord. La Protezione Civile ha diramato allerta arancione per quattro regioni.
L’evoluzione delle condizioni metereologiche resta incerta, anche se non è da escludere la possibilità che il tempo resti sostanzialmente instabile e uggioso in molte regioni d’Italia.
Gli aiuti internazionali sono sospesi. Gli USA hanno congelato i 9,5 miliardi di dollari della banca centrale afgana. La forte siccità ha compromesso i raccolti. Intere famiglie per riuscire a comprare il poco cibo a disposizione vendono tutto ciò che possiedono. Anche i figli.