I due malcapitati si sono recati verso le 1:30 al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo di Fuorigrotta riportando ferite multiple causate probabilmente da un coltello. Dopo essere stati medicati gli è stata diagnosticata una guarigione di 15 giorni.
Dopo lo schianto si è scagliato contro gli agenti che cercavano di bloccare la fuga dell'uomo a piedi. La Polizia lo ha arrestato per rapina impropria, lesioni, resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento di beni della Pubblica Amministrazione.
Ha parcheggiato l'auto ostruendo l'entrata della caserma dei Carabinieri, si è scontrato in retro con la macchina privata di un militare, ed è finito agli arresti domiciliari. Non contento, a distanza di poche ore, ha telefonato ai Carabinieri da una tabaccheria, ma è stato prontamente intercettato e arrestato.
Si sono schiantato contro il guard rail a 300 chilometri orari mentre il passeggero riprendeva il tutto. Nell'impatto l'auto, dal valore di 200mila euro, è andata distrutta.
Allontanato dalla ragazza per le continue violenze subite, un 24enne ha deciso di rientrare a casa della compagna arrampicandosi sul muro del palazzo. La donna ha chiamato spaventata i Carabinieri che hanno tirato giù il ragazzo, appeso alla ringhiera, e lo hanno portato in carcere. La coppia ha quattro figli, con un quinto in arrivo.
Nel pomeriggio di ieri la Polizia Stradale ha multato per 20mila euro due persone sorprese ad avere un rapporto sessuale nel bagno di una stazione di servizio della tangenziale di Napoli.
Secondo la prima ricostruzione il figlio 44enne ha ucciso la madre malata di cancro e poi si è sparato. Il gesto estremo sarebbe stato compiuto per mettere fine alle sofferenze della donna, già in fin di vita.
L'episodio è accaduto a Napoli circa un anno fa e non è mai stato denunciato alle Autorità, tant'è che se n'è avuta notizia solo oggi. Al 26enne arrestato viene contestata non soltanto la premeditazione del gesto, ma anche l'aggravante del metodo mafioso.
Secondo una prima ricostruzione, sembrerebbe che il 55enne di Avellino sia caduto in una vasca profonda circa 10 metri adibita alla lavorazione del cemento, per lui purtroppo non c'è stato nulla da fare.
Dopo la denuncia di una studentessa a novembre scorso l'uomo stato trasferito in un'altra struttura dove non era a contatto con studenti, a seguito di una sospensione di 30 giorni dopo che la vicenda è iniziata a trapelare. Si indaga anche su altri 5 casi.