Giorgia Meloni durante un'informativa sull'immigrazione nel corso del Cdm afferma che il numero di domande di nulla costa al lavoro è sproporzionato, soprattutto in...
"Presidente De Luca, quella stronza della Meloni. Come sta?" Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è rivolta così al presidente della Regione Campania,...
Un'operazione dei Carabinieri del Noe ha portato all'arresto di dodici persone nelle province di Napoli, Avellino, Benevento e Salerno. Gli arresti sono avvenuti nell'ambito...
Definito il mese migliore, molti italiani hanno scelto di viaggiare e godersi questi ultimi di giorni di sole e caldo, passandolo al mare o girando tra i borghi italiani.
Nella giornata di ieri un 56enne è stato arrestato per tentato omicidio. Secondo la ricostruzione dell'accaduto, l'uomo avrebbe litigato con il fratello che aveva rifiutato di dargli un'auto e al termine della discussione lo avrebbe cosparso di benzina e incendiato.
La vittima è stata colpita con un calcio per i tempi di attesa al triage troppo lungi. La donna è stata denunciata, mentre l'infermiera ha riportato una prognosi di due giorni.
Forse risolto il caso Giulio Ghiaccio, l'operaio ucciso e sciolto nell'acido per errore, scambiato per il fidanzato della sorella di una degli assassini. I due arrestati sono affiliati al clan camorristico Polverino, decisive le rivelazioni di un collaboratore di giustizia.
Dopo una banale lite con il titolare di un bar un ragazzino di 14 anni ha piazzato davanti al locale un ordigno esplosivo. Identificato grazie alle telecamere di videosorveglianza è stato denunciato per detenzioni di esplosivi e armi.
Il 76enne, armato di Beretta calibro 7,65, avrebbe agito lamentando il ritardo dell'ambulanza. I poliziotti hanno disarmato l'aggressore e rinvenuto nella cassaforte della camera da letto altre 41 cartucce dello stesso calibro.
L’attività investigativa svolta dalla Digos ha permesso di ricostruire la dinamica dell’evento e la successiva individuazione degli indagati, avvenuta attraverso l’analisi dei fotogrammi ricavati dalle telecamere di videosorveglianza presenti in prossimità del luogo dell’aggressione.