martedì, 30 Aprile 2024

Ddl Zan, oggi in Senato per la calendarizzazione: voto in aula il 13 luglio

Dopo l'ammutinamento di Italia Viva, il disegno di legge contro l'omobitransfobia approda a palazzo Madama per la calendarizzazione.

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Il disegno di legge contro omobitransfobia, misogininia e abilismo approda a Palazzo Madama. Oggi, alle 11, la riunione dei capigruppo riproverà a trovare un accordo sul testo, ostaggio della commissione Giustizia; alle 16.30 è prevista la votazione per calendarizzare il voto in aula martedì 13 luglio.

Dopo l’ammutinamento dei renziani, in Senato il Ddl Zan non ha più i numeri per passare con il suo testo originale. “Meglio un compromesso che nessuna legge“, aveva dichiarato Italia Viva proponendo una modifica che, di fatto, segnerebbe un ritorno all’ex disegno di legge Scalfarotto. Secondo il sottosegretario all’Interno, intervenuto a Radio1 il 5 luglio, le correzioni proposte “non toccano la sostanza del provvedimento, sono necessarie per portare a casa una legge importante che il Paese aspetta da tempo“.

Il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone ha dichiarato ad Omnibus:Mi aspettavo un’alzata di scudi dalla Lega e non dal Pd sulla nostra proposta di mediazione che è quella di tornare al testo Scalfarotto: tra Zan e Pillon esiste una terra di mezzo e noi abbiamo lavorato su quello“. Faraone assicura che IV voterà la calendarizzazione in aula del Ddl. “Non faremo mancare mai il nostro voto favorevole alla legge contro le discriminazioni omotransfobiche: se oggi però ci fosse l’intesa, ci potrebbe essere un accordo politico per blindare il testo alla Camera. Il senatore aggiunge che né IV né il Pd chiederanno il voto segreto “ma qualcuno lo farà ed allora, se il provvedimento sarà affossato in aula, avremo tutti fallito perché avremo lasciato senza tutele tante persone“.

Il relatore della legge, Alessandro Zan, ai microfoni di The Breakfast Club incrocia le dita ed esclude “che nelle parole di Renzi si celi un accordo con Salvini; ho i brividi all’idea che ci sia“. Il deputato dem ha aggiunto “Una legge che tutela dai crimini d’odio non si può barattare con un accordo di potere. Renzi vuole essere protagonista di una mediazione, ma rischia di far saltare la legge“.

Intanto, Matteo Salvini insiste a Radio anch’io: “Noi abbiamo accolto l’appello del Santo Padre, spero che lo facciano con responsabilità anche Pd e M5S, ad approvare subito una legge che punisca severamente le discriminazioni” e chiede con ostinazione l’eliminazione degli articoli riguardanti l’identità di genere e i “reati di opinione, le censure e i bavagli per chi ha un’idea di famiglia“.

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