martedì, 30 Aprile 2024

Napoli, cellulari e droga nel carcere di Poggioreale: 8 arresti in manette anche il Garante dei detenuti

All'interno del carcere è stata segnalata la presenza di un traffico illecito di sostanze, hashish e cocaina, dal valore di diverse migliaia di euro. Oltre ad alcuni carcerati, avrebbe preso parte attiva nell'associazione il Garante dei detenuti del Comune di Napoli.

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Nel carcere di Poggioreale, a Napoli, è stata individuata un’associazione a delinquere specializzata nell’introduzione di telefoni cellulari e droga all’interno della struttura penitenziaria. L’indagine ha portato ad otto arresti, tra i quali anche il Garante dei detenuti del Comune di Napoli, Pietro Ioia. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata all’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e corruzione.

Oltre ad alcuni carcerati, avrebbe preso parte attiva nell’associazione Pietro Ioia, Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale del Comune di Napoli. Ioia, ex detenuto nominato Garante nel 2019, tutt’ora in carica, si sarebbe avvalso del suo ruolo per introdurre, previa retribuzione, dispositivi di telefonia mobile e sostanze stupefacenti. In particolare, l’operazione prevedeva che la compagna di uno dei promotori, tramite Ioia, facesse recapitare in carcere telefoni cellulari e stupefacenti, dando vita ad un vero e proprio traffico tra i detenuti.

Approfittando dei suoi colloqui con i reclusi dell’istituto, volti a garantirne le condizioni, Ioia avrebbe effettuato le consegne. Il denaro veniva dunque versato su carte ricaricabili in uso della donna, e poi distribuito tra i membri dell’organizzazione. All’interno del carcere è stata segnalata la presenza di un traffico illecito di sostanze, hashish e cocaina, dal valore di diverse migliaia di euro. Il provvedimento di oggi, 18 ottobre, giunto a seguito dell’indagine della Procura svoltasi tra giugno 2021 e gennaio 2022 dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, è una misura cautelare avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione. Fino alla sentenza del Giudice, per gli imputati vale la presunzione di innocenza.

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