Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza che proroga ancora per un mese l’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie negli ospedali e nelle Rsa; decade invece l’obbligo della mascherina sui mezzi di trasporto.
Le nuove disposizioni
La decisione di prorogare l’obbligo dell’uso dei dispositivi di protezione negli ospedali e Rsa, proprio ora che i contagi sono in risalita, ha trovato d’accordo medici e sanitari. La mascherina continuerà quindi a essere indossata dai lavoratori, dagli utenti e dai visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le Rsa-residenze sanitarie assistite, gli hospice, le strutture riabilitative e quelle residenziali per anziani. Nessuna proroga invece per quanto riguarda l’utilizzo della mascherina sui mezzi di trasporto; da sabato 1 ottobre niente più Ffp2 sui treni, metropolitane e autobus.
Dove resta
Per quanto riguarda la scuola, l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie aeree era già stato eliminato, ma alcune Università italiane ne raccomandano ancora l’utilizzo, come ad esempio a Bologna, Firenze, Padova, Pisa e Torino; restano obbligatorie nell’Università Sapienza di Roma e nelle Università di Parma e della Calabria. Nel settore pubblico, dove l’utilizzo della mascherina è stato eliminato, resta la raccomandazione di indossare i dispositivi Ffp2 in specifiche occasioni; in particolare, per il personale a contatto con il pubblico sprovvisto di idonee barriere protettive, per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni, per chi condivide la stanza con personale “fragile”, negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano escludere affollamenti. Per quanto riguarda il settore privato, invece, l’obbligo di mascherina resta solo nel caso in cui si lavori fianco a fianco senza possibilità di rispettare la distanza di sicurezza.