sabato, 27 Aprile 2024

Listeria, aumentano i casi di infezione batterica: di cosa si tratta e quali sono i sintomi

Si tratta di un batterio che si trova nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione. Può contaminare alcuni alimenti come latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte o insaccati poco stagionati. Può portare a possibili influenze o infezioni gastroenteriche, febbre elevata fino, forme setticemiche e aborti.

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“Resta alta l’attenzione del ministero della Salute a seguito dell’aumento di casi clinici di listeriosi alimentare registrati in diverse regioni italiane, dovuti alla contaminazione di alimenti da parte del batterio Listeria monocytogenes“. Così si legge sul sito del dicastero che prosegue: “Le verifiche, effettuate dal gruppo di lavoro istituito dal ministero della Salute per fronteggiare la diffusione del batterio, hanno rilevato una correlazione tra alcuni dei casi clinici e la presenza del ceppo di Listeria ST 155 in wϋrstel a base di carni avicole prodotti dalla ditta Agricola Tre Valli – IT 04 M CE. La presenza è stata confermata anche da campionamenti effettuati presso lo stabilimento”.

Il ministero rassicura che “dall’azienda hanno avviato tutte le misure a tutela del consumatore con il ritiro dei lotti risultati positivi – 1785417 e 01810919 – e, in applicazione del principio di massima precauzione, di tutti quelli prodotti prima del 12 settembre 2022. Ha inoltre messo in atto una comunicazione rafforzativa di quanto già indicato sui prodotti direttamente nei punti vendita”. Ma di cosa si tratta esattamente, o meglio cos’è il “listeria monocytogenes”.

Listeria monocytogenes: sintomi e di cosa si tratta

Il Listeria monocytogenes, responsabile della listeriosi, è un batterio ubiquitario che si può trovare nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione. Di conseguenza può contaminare alcuni alimenti come latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati. Quindi adulti e bambini possono essere infettati principalmente per via alimentare. Tuttavia, di rado potrebbe insorgere una malattia grave, a differenza di soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza in cui i sintomi da malessere potrebbero rivelarsi più gravi. Per quanto riguarda i sintomi, la gravità dipende e varia in base alla dose infettante e ovviamente, allo stato di salute della persona infettata. Si passa da possibili influenze o infezioni gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche e aborti.

Cosa fare per evitare la contaminazione

Questo batterio resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento. Dall’altra parte è invece sensibile alle solite temperature di cottura domestica degli alimenti. Dal ministero della Salute forniscono una serie di indicazioni per evitare l’infezione, partendo dalla corretta conservazione, preparazione e consumo degli alimenti, nel caso specifico dei würstel, indicate in modo preciso nell’etichetta presente sulla confezione.

In particolare è bene:
– lavare spesso le mani e così pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti;
– conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e dentro contenitori chiusi;
– cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni riportate in etichetta;
– non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura;
– non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione presente in etichetta.

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