venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Kiev: “Indagini su fossa comune con 100 corpi”. Orbán: “Referendum popolare sulle sanzioni contro Mosca”

Sul suolo russo si è consumata una sparatoria in una scuola di Izhevsk, commessa, secondo il Comitato Investigativo moscovita, da un ex studente dell'istituto, il 34enne Artyom Kazantsev: il bilancio delle vittime è salito a 15 morti, tra cui 11 bimbi, e 24 feriti, di cui 22 minori. Kazakistan e Turchia: "Non riconosceremo i referendum nel Donbass per l'annessione alla Russia".

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Mentre le potenze mondiali restano con il fiato sospeso fino al 27 settembre, in attesa di capire quale sarà il risultato dei referendum in corso nel Donbass per l’annessione dei territori alla Federazione russa, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica continua a consigliare di proseguire le consultazioni tra Kiev e Mosca per “evitare un incidente nucleare a Zaporizhzhia“. “Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare un incidente nucleare che aggiunge tragedia alla sofferenza. Dobbiamo agire. Se succede qualcosa qui, non saremo in grado di incolpare un disastro naturale, ma dovremo riconoscere la nostra stessa inerzia”. Così si è espresso il direttore generale, Rafael Grossi, ribadendo quanto sia necessario creare una zona di sicurezza nei paraggi dell’impianto.

Intanto le autorità filorusse di Zaporizhzhia hanno dichiarato che nel 2023 vi saranno nuove elezioni per eleggere la prossima amministrazione locale, votazioni che si terranno solo in caso di vittoria del sì al referendum per l’annessione alla Russia. La notizia è stata riportata dall’agenzia di stampa Interfax, citando il capo dell’amministrazione civile-militare di Zaporizhzhia, Yevgeni Balitski. Nel frattempo le truppe di Kiev hanno fatto sapere di aver aperto le indagini su una nuova fossa comune simile a quella di Izyum presente nel Nord-Est del Paese, lungo il confine russo. Pare si tratti di un allevamento di polli industriale vicino Kozacha Lopan, nella regione di Kharkiv, utilizzato in passato dai russi per rimettere in funzione i propri carri armati; si ipotizza possano esserci circa 100 cadaveri di soldati e civili.

Sale a 15 il bilancio dei morti nella sparatoria a Izhevsk

Sul suolo russo si è consumata una sparatoria in una scuola di Izhevsk, commessa, secondo il Comitato Investigativo moscovita, da un ex studente dell’istituto, il 34enne Artyom Kazantsev. Il bilancio delle vittime a seguito dell’attentato è purtroppo salito a 15 morti, tra cui 11 bambini, e 24 feriti, di cui 22 minori. Gli investigatori russi hanno fatto sapere che stanno verificando se il killer aderisca “a visioni neofasciste e all’ideologia nazista”. “Dopo aver ricevuto la segnalazione della sparatoria, gli agenti della Guardia Nazionale insieme ai rappresentanti di altri servizi di emergenza sono giunti sul posto, hanno transennato l’area e hanno cercato di individuare l’aggressore e i suoi possibili complici, conducendo un’ispezione piano per piano. Durante queste attività, il corpo senza vita del sospettato è stato trovato in una delle aule. Addosso gli sono state trovate due pistole a salve, modificate per poter sparare proiettili veri, caricatori vuoti e caricatori pieni di munizioni”. Così si legge nel rapporto rilasciato dal dipartimento della Guardia nazionale della regione di Udmurt.

Blinken: “Non invieremo missili a lungo raggio Atacms”

Gli Stati Uniti invieranno altri 475,5 milioni di dollari all’Ucraina, una somma, a loro dire, che verrà destinata all’assistenza per la sicurezza dei civili e a rafforzare le capacità delle Forze dell’Ordine e della Giustizia penale sul suolo ucraino. L’annuncio è arrivato direttamente dal segretario di Stato americano Antony Blinken che ha inoltre spiegato come non hanno intenzione per ora di inviare i sistemi missilistici terra-terra a lungo raggio Atacms, in quanto spedire questo tipo di armi rappresenterebbe il coinvolgimento diretto degli Usa nella guerra.

Kazakistan e Turchia non riconosceranno i referendum nel Donbass

Il Kazakistan e la Turchia si schierano nettamente contro i referendum per l’annessione dell’occupato Donbass alla Russia, dichiarando di non riconoscere le votazioni, in quanto non rispetterebbero “i principi di integrità territoriale e sovranità”. “Non riteniamo corretti i tentativi di referendum unilaterale, non riconosciamo il referendum in Crimea e il risultato tenutosi nel 2014. La nostra posizione su questi tali referendum è chiara. La Turchia è l’unico Paese cha compie sforzi sinceri e si sforza di porre fine alla guerra”. Così si è espresso Ibrahim Kalin, il portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan, ai microfoni della Cnn turca, spiegando che Ankara “riconosce l’integrità territoriale di Kiev e del suo popolo”.

Orbán: “In Ungheria referendum popolare sulle sanzioni contro la Russia”

“Le sanzioni contro la Russia sono state introdotte in maniera antidemocratica, perché è stata una decisione dei burocrati di Bruxelles, per la quale stanno pagando i cittadini europei; dobbiamo conoscere l’opinione della gente e per la prima volta in Europa in Ungheria chiederemo il parere sulle sanzioni“. Con queste parole il premier ungherese Viktor Orbán ha ufficialmente dichiarato di aver intenzione di indire un referendum popolare per quanto riguarda i pacchetti sanzionatori che gravano sulla Federazione russa. Le sue dichiarazioni sono state riportate dalla testata Magyar Nemzet. “Se le sanzioni imposte alla Russia verranno revocate, l’economia europea sarà in grado di ritrovare la sua forza”, ha affermato.

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