martedì, 16 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Ue sospende l’accordo sul rilascio dei visti russi. Kiev: “Zaporizhzhia senza elettricità e acqua”

A Energodar è stata sentita una potentissima esplosione che ha causato l'interruzione di acqua ed elettricità. Secondo Kiev sarebbero oltre 50mila i soldati russi morti dall'inizio del conflitto e 236 i bimbi ucraini dispersi. Cina: "Pagheremo il gas di Mosca in rubli e yuan". La Commissione europea ha sospeso l'accordo per il rilascio dei visti ai cittadini russi.

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Mentre il caro energetico e i tagli delle forniture di gas attuate da Mosca preoccupano le potenze mondiali, nella regione di Zaporizhzhia, a Energodar, sede della centrale nucleare, è stata sentita dopo le 12:00 una potentissima esplosione. “Subito dopo la corrente elettrica e l’acqua sono state interrotte contemporaneamente”, ha spiegato il sindaco Dmytro Orlov via Telegram, citato dall’agenzia di stampa Unian. Il primo cittadino ha affermato che stanno cercando di capire cosa sia realmente accaduto nella zona, “indagando sulle circostanze dei fatti”. L’ipotesi di un nuovo bombardamento ha infiammato l’ennesimo scambio di accuse tra Mosca e Kiev. Secondo il portavoce dell’amministrazione filorussa, Vladimir Rogov, sarebbe stato l’esercito ucraino a colpire Energodar, danneggiando “la linea elettrica nella zona della centrale nucleare” e lasciando “la città temporaneamente fuori dalla fornitura”.

Nel raid sferrato dai russi stamattina, 6 settembre, sul distretto industriale di Kharkiv, ha perso la vita una donna, ritrovata sotto le macerie degli edifici distrutti. “Tre persone, due donne e un uomo, sono già state salvate da sotto le rovine di un palazzo residenziale”, ha detto il sindaco di Kharkiv, Ihor Terekhov. Prosegue il conflitto a fuoco anche nel centro della città portuale di Berdyansk, nel sud-est dell’Ucraina, attualmente sotto il controllo delle forze di Mosca. “Nel centro si sono recati ambulanze e rappresentanti della polizia di occupazione”, si legge in una nota diffusa su Telegram dal consiglio comunale locale.

Kiev: “Morti oltre 50mila russi dall’inizio del conflitto”

Lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine ha reso noto tramite Facebook l’ultimo bollettino quotidiano inerente alle perdite russe dall’inizio del conflitto. Secondo Kiev sarebbero circa 50.150 i soldati morti e sarebbero stati abbattuti ben 2.077 carri armati, 4.484 mezzi corazzati, 1.179 sistemi d’artiglieria, 296 lanciarazzi multipli, 156 sistemi di difesa antiaerea, 207 elicotteri, 3.305 autoveicoli, 15 unità navali, 876 droni e 236 aerei. Si tratta di dati in continuo aggiornamento. Tuttavia, stando a quanto riferito dal servizio stampa dell’Ufficio del Difensore civico ucraino sarebbero 236 i bambini di Kiev considerati dispersi. “Informazioni dal portale statale Bambini della guerra per la ricerca di minori scomparsi al 6 settembre 2022: 236 scomparsi, 7.343 deportati, 5.391 ritrovati e 55 restituiti”, si legge nella notta.

Cina: “Pagheremo il gas russo in rubli e yuan”

Per l’Unione Europea si avvicina un inverno difficile a causa dei tagli di gas naturale effettuati dalla Federazione russa, sospensioni energetiche usate come armi contro le sanzioni e il price cap. L’unica potenza che continua a intessere rapporti con il mercato russo è la Cina, che ha affermato di aver intenzione di pagare in rubli e yuan le forniture di gas moscovita attraverso il gasdotto Sila Sibiry. Sul sito del quotidiano del mondo imprenditoriale russo Kommersant  si legge di un accordo in merito firmato tra il presidente della Gazprom, Alexei Miller, e quello della compagnia cinese Cnpc, Dai Houliang. La multinazionale russa ha affermato che durante l’incontro in videoconferenza sono stati presi anche accordi in merito a una nuova intesa per la vendita a lungo termine di gas a Pechino mediante la rotta orientale.

Ue sospende l’accordo sul rilascio dei visti alla Russia

La Commissione europea ha ufficialmente proposto di sospendere l’accordo del 2007 che facilita le operazione di rilascio dei visti ai cittadini russi. In una nota ufficiale dell’Usa si legge che Mosca non deve “beneficiare di agevolazioni per i visti fino a quando continua a condurre la sua politica estera distruttiva e l’aggressione militare nei confronti dell’Ucraina, dimostrando un completo disprezzo per l’ordine internazionale”. Ciò sta a significare “che i cittadini russi non godranno più di un accesso privilegiato all’Ue e dovranno affrontare una procedura di richiesta del visto più lunga, più costosa e più complicata“.

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