venerdì, 26 Aprile 2024

Covid, in arrivo dall’India la nuova sottovariante Omicron BA.2.75. Gli esperti: “Possibilità di un virus più contagioso e pericoloso”

Arriva dall'India e si chiama Omicron BA.2.75 la nuova sottocategoria di variante che potrebbe superare la barriera degli anticorpi generata dai vaccini o da pregresse infezioni.

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Con l’arrivo dell’estate si tende a coltivare la convinzione che il Covid-19 sia un ricordo ormai lontano. In realtà, non dovrebbe essere così. Infatti se da un lato le restrizioni calano, dall’altro i casi e le ospedalizzazioni sembrano non arrestarsi. Questa volta, purtroppo, a farla da protagonista ci pensa una nuova sottovariante: arriva dall’India e si chiama Omicron BA.2.75 che potrebbe addirittura superare la barriera degli anticorpi generata dai vaccini o da pregresse infezioni. Al momento, questa sottocategoria di variante avrebbe la meglio in India, seguita da Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Germania, Regno Unito e Giappone.

Cosa dicono gli esperti

A detta degli esperti, si tratterebbe di una variante di seconda generazione, generata direttamente da Omicron BA.2. “Non ci sono ancora dati scientifici che ci dimostrano una maggiore contagiosità rispetto a Omicron 5. Noi la stiamo già studiando, ma è presto per azzardare una conclusione. Visto che i dati sono scarsi, eviterei di fare confusione e generare allarmismo in una situazione già delicata. Sulla letalità non c’è proprio nessun dato. Quindi, stiamo calmi, studiamo e cerchiamo di capire“. Così il dottor Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.

Se da un lato Ciccozzi pare essere quasi propositivo a non voler generare una nuova ondata di allarmismo, dall’altra l’infettivologo Matteo Bassetti avanza l’ipotesi di un “un nuovo problema perché il numero di mutazioni che colpiscono questa nuova variante del coronavirus è impressionante. Potrebbe essere più contagioso del virus respiratorio più pericoloso“. Pensiero, questo, condiviso anche da Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica e consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza, che ha aggiunto: “I dati che arrivano dall’India sulla nuova variante Covid BA.2.75 non sono incoraggianti perché descrivono una mutazione in cui c’è una modifica strutturale della proteina Spike. E si tratterebbe di una variante ancora più contagiosa“.

A detta della microbiologa Maria Rita Gismondo: “La nuova sottovariante è il segno che ci avviamo alla classica endemizzazione virale. I virus diventano molto più contagiosi, ma si attenua la loro patogenicità. Sicuramente arriverà anche in Italia, così come è arrivato in altri Paesi dell’Occidente. È impossibile escludere che arriverà anche da noi i virus non conoscono il concetto di confine“. Anche per il virologo Fabrizio Pergliasco: “La nuova sottovariante Omicron BA.2.75, segnalata in India, si sta già vedendo in giro per il mondo, per esempio in Oceania e in Inghilterra, quindi l’arrivo anche da noi in Italia potrebbe essere molto rapido, considerando la super contagiosità descritta per questa ennesima versione di Sars-CoV-2”.

La mutazione G446S

Grande preoccupazione per gli studiosi in merito alla mutazione G446S, che potrebbe oltrepassare lo scudo dei vaccini che ancora neutralizzano Omicron 2. Per Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Oms: “I casi di Covid-19, segnalati a livello globale, , sono aumentati di quasi il 30% nelle ultime 2 settimane, e 4 delle 6 Regioni Oms hanno registrato un aumento dei contagi nell’ultima settimana. In Europa e in America le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 stanno guidando le nuove ondate. In Paesi come l’India è stato rilevato anche un nuovo sotto lignaggio, BA.2.75, che stiamo seguendo“. A tal proposito, l’esperto suggerisce di accelerare gli interventi in riferimento a nuove armi anti-Covid. “Non sappiamo come sarà la prossima variante di Sars-CoV-2. Ciò richiede da un lato che usiamo gli strumenti che abbiamo ora, dall’altro che sviluppiamo rapidamente la prossima generazione di contromisure“, conclude Ghebreyesus.

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