venerdì, 26 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Kiev all’Onu: “Rapiti 230mila nostri bambini. È un colonialismo moderno”. Sotto attacco 40 città nel Donbass, 5 morti

Continuano i bombardamenti nel Donbass, interessate le 2 Repubbliche separatiste autoproclamate. Nel Lugansk, distrutto il centro della città di Lysichansk; ripetuti attacchi anche su Severodonetsk, ma la città è ancora accessibile. I filorussi lanciano il numero dei prigionieri ucraini, sono circa 8mila.

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Nel 92esimo giorno non c’è ancora tregua per la regione del Lugansk, bombardata Lysichansk, città nei pressi di Severodonetsk; quest’ultima è ancora nel mirino dei russi, ma il Capo dell’amministrazione militare ha detto che “la città è ancora accessibile seppure pericoloso”. Sotto attacco anche 40 città nel Donbass, oltre al Lugansk, interessata anche la regione di Donetsk. Registrati 5 morti. Fanno squadra l’esercito di Mosca e i soldati delle 2 Repubbliche popolari autoproclamate; “Hanno sfondato le difese delle forze armate ucraine nel Lugansk”, l’ha detto l’ambasciatore della regione in Russia, Miroshnik. Sale il numero dei prigionieri ucraini, i filorussi: “Nel Donbass sono circa 8mila”. Sale anche il numero dei bambini rapiti in Ucraina, il Consigliere della Missione permanente dell’Ucraina presso le Nazioni Unite ha fatto sapere che sono circa 230mila.

Attaccate 40 città nel Donetsk e Lugansk

Lo Stato Maggiore delle Forze armate dell’Ucraina, citato dalla BBC, ha scritto su Facebook: “I nemici hanno sparato contro più di 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e 1 scuola”, ha poi aggiunto il bilancio delle vittime che è di 5 e quello dei feriti che ammonta a 12. Conferma l’attacco alla barriera di difesa del Lugansk anche l’ambasciatore della regione, Miroshnik: “Hanno sfondato le difese sullo Svetlodar Bulg”. Si riferisce alle forze armate di Mosca con gli alleati filorussi delle autoproclamate Repubbliche separatiste.

Lugansk, bombardato centro di Lysichansk

Il servizio stampa della Polizia nazionale ucraina ha riferito che l’esercito russo ha bombardato il centro di Lysichansk, città a pochi chilometri da Severodonetsk. Ha aggiunto che sono state colpite soprattutto infrastrutture civili e non si sono registrati morti.

Severodonetsk, Oleksandr Stryuk: “La città è ancora accessibile, seppure pericoloso”

Anche oggi Severodonetsk non può tirare un sospiro di sollievo, i bombardamenti sono continui da parte delle truppe russe. Il capo dell’amministrazione militare, Oleksandr Stryuk: “La situazione è complicata. Ora è un po’ più tranquillo ma ci sono molti danni”. Nonostante questo, le forze armate ucraine sono ancora in numero sufficiente per difendere. “La città è accessibile, seppure pericoloso”, ha aggiunto Stryuk.

Filorussi: “Nel Donbass ci sono 8mila prigionieri ucraini”

Un funzionario filorusso citato dalla Tass ha riferito che ci  sono tanti prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk; ha aggiunto: “Ce ne sono di più sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk, ma anche noi ne abbiamo abbastanza e ora il numero totale è di circa 8mila. Centinaia se ne aggiungono ogni giorno”.

Consigliere di Kiev all’Onu: “Sono stati rapiti 230mila nostri bambini dai russi”

Serhiy Dvornik, consigliere della Missione permanete dell’Ucraina presso le Nazioni Unite, durante un dibattito aperto al Consiglio di sicurezza sulla protezione dei civili in situazioni di conflitto, ha lanciato una denuncia agghiacciante: “Il rapimento di almeno 230mila bambini ucraini, tra 1.4 milioni di cittadini ucraini deportati con la forza in Russia, è un crimine volto a distruggere la nostra nazione privandola delle sue giovani generazioni, che è una moderna manifestazione del colonialismo”. Ha continuato ai microfoni di Ukrinform riportando altri dati: “A seguito di attacchi di razzi e artiglieria alle città ucraine, decine di migliaia di civili sono stati uccisi e molti sono rimasti feriti”, ha poi ricordato: “Quasi 220mila persone hanno perso la casa. Inoltre, milioni di cittadini hanno dovuto lasciare i territori occupati o colpiti dalla guerra, 8 milioni sono diventati sfollati interni, 6.5 milioni hanno lasciato l’Ucraina come rifugiati”.

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