venerdì, 26 Aprile 2024

Caccia aperta al boss dei boss, Polizia sulle tracce di Messina Denaro: è latitante dal 1993

Il volto del boss, ormai ignoto da un po' di tempo, è stato mostrato in esclusiva dal Tg2. Nella "caccia" sono coinvolti circa 150 agenti delle squadre mobili di Palermo, Trapani e Agrigento.

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È caccia aperta a Matteo Messina Denaro, il boss numero uno di Cosa Nostra, numero uno dell’Elenco dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “Programma speciale di ricerca” selezionati dal Gruppo Integrato Interforze (G.I.I.R.L.), latitante dal lontano 1993. La Polizia sta eseguendo decine di perquisizioni in Sicilia con l’obiettivo di individuare dove si nasconde il boss, il cui volto, ormai ignoto da un po’ di tempo, è stato mostrato in esclusiva dal Tg2. Le immagini diramate dal telegiornale risalgono al 2009 e sono state registrate da una telecamera di strada in provincia di Agrigento.

Il video è in possesso degli investigatori della Direzione centrale anticrimine della Polizia. Nei pochi frame del video, si vede un suv blu con a bordo due persone: l’autista e un uomo con degli occhiali e stempiato; per gli inquirenti potrebbe essere proprio Matteo Messina Denaro. L’auto si trovava in uno sterrato di campagna nelle vicinanze della casa di Pietro Campo, boss della Valle dei Templi e braccio destro del latitante, che in quel periodo era protetto dalle famiglie agrigentine e che, probabilmente, si stava recando proprio ad un incontro con i capi mafia locali.

Nella “caccia” sono coinvolti circa 150 agenti delle squadre mobili di Palermo, Trapani e Agrigento, supportati dagli uomini del Servizio centrale operativo e dei reparti prevenzione crimine di Sicilia e Calabria. Le perquisizioni sono iniziate nei confronti di una serie di sospetti fiancheggiatori di Messina Denaro e di personaggi visti come contigui alle famiglie mafiose trapanesi e agrigentine.

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