lunedì, 29 Aprile 2024

Vertice NATO, toni duri su Russia e Cina: “Minacce alla democrazia”

A Bruxelles si è tenuta un'assemblea tra i 30 Paesi dell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord.

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Si è tenuto nella nuova sede dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (NATO) a Bruxelles il vertice dei Paesi alleati nel Patto Atlantico. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi ha ribadito che “l’Unione Europea più forte significa una NATO più forte”.

Vari i punti toccati dall’assemblea dei Capi di Governo e di Stato, riunitisi oggi in Belgio. Il punto fermo, secondo il comunicato diffuso dai membri della NATO, è che “un attacco contro un alleato è considerato un attacco contro tutti noi (i 30 Paesi nell’Organizzazione NdR)”; questi ultimi “continueranno a perseguire un approccio a 360 gradi per proteggere e difendere la nostra sicurezza indivisibile e per adempiere ai tre compiti principali della NATO di sicurezza collettiva, di gestione delle crisi e di sicurezza cooperativa”.

La nota si sofferma anche sui rapporti con la nazione di Putin. “Le azioni aggressive della Russia costituiscono una minaccia alla sicurezza euro-atlantica; il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni rimane una minaccia persistente per tutti noi. Ribadiamo il nostro sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità di Ucraina, Georgia e Repubblica di Moldova all’interno dei loro confini internazionalmente riconosciuti. Chiediamo alla Russia di ritirare, in conformità con i suoi impegni internazionali, le forze che ha di stanza in questi tre Paesi senza il loro consenso. Condanniamo fermamente e non riconosceremo l’annessione illegale e illegittima della Crimea da parte della Russia e denunciamo la sua occupazione temporanea. Le violazioni dei diritti umani contro i tatari di Crimea e i membri di altre comunità locali devono porre fine”.

Non passa in secondo piano la tematica affrontata durante il G7 conclusosi ieri in Inghilterra. “Sulla base dei nostri interessi vediamo l’opportunità di dialogare con la Cina sui cambiamenti climatici”. Il Paese orientale è necessario anche per sviluppare una politica comune “sul controllo degli armamenti”.

Ed è proprio alla potenza comunista che si rivolge il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg: “Il suo comportamento aggressivo e la sua crescente influenza pongono delle sfide all’Alleanza. Non è il nostro avversario, non il nostro nemico”, ma “la Cina non condivide i nostri valori. Abbiamo visto la repressione delle proteste democratiche in Hong Kong, la persecuzione delle minoranze in alcune parti del Paese e il controllo della popolazione con la tecnologia e i social media”. In particolare Jens Stoltenberg si riferisce alle repressioni nei confronti delle minoranze etniche come gli Uiguri turchi, musulmani, in un Paese a maggioranza credente nella religione tradizionale cinese e al mancato rispetto dei diritti umani a Hong Kong. Perciò su questi nodi occorre avere “una posizione comune”, ha concluso il Segretario generale.

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