Come indica il rapporto “Prevalenza e distribuzione delle varianti del virus SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia” da poco pubblicato dall’Istituto Superiore della Sanita, sarebbero 16.927 i casi accertati in Italia di variante inglese avvenuti tra dicembre 2020 e maggio 2021. In percentuale si traducono nel 73,06% di frequenza.
Inferiori sono invece i numeri della variante sudafricana che impatta per lo 0,83%, la brasiliana del 6% e la nigeriana del 1,17%. La variante indiana si ferma invece allo 0.02%.
Nel suddetto periodo sono stati segnalati al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19 un totale di 23.170 casi di infezione da virus SARS-CoV-2 con genotipizzazione tramite sequenziamento su un totale di 2.083.674 di casi riportati (pari quindi a 1,11%). E dai dati riportati è emerso che :
- La variante del virus SARS-CoV-2 prevalentemente circolante in Italia è la variante VOC202012/01 (cosidetta variante UK) – lignaggio B.1.1.7, caratterizzata da una elevata
trasmissibilità. - Il lignaggio P.1 (cosiddetta variante brasiliana) ha una diffusione maggiore in alcune Regioni italiane.
- La prevalenza di altre varianti del virus SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica è
<1% nel nostro paese, ad eccezione della cosiddetta variante nigeriana (1,17%). - È necessario continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti del virus SARS-CoV-2 ed in particolare la presenza di mutazioni riconducibili ad una maggiore trasmissibilità e/o associate ad un potenziale immune escape.
Il report, integra i dati sulle varianti del virus SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica, circolanti in Italia, provenienti dalla più recente indagine rapida di prevalenza condotta dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con FBK e Ministero della Salute, e dalla distribuzione delle stesse varianti riportata dalle Regioni e Province Autonome (PA) e dal Laboratorio nazionale di riferimento per SARS-CoV-2 dell’Istituto Superiore Sanità al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19 coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità nel periodo 28 dicembre 2020 – 19 maggio 2021.