sabato, 27 Aprile 2024

Vaccini covid, l’Unione Europea accelera: arrivano 360 milioni di dosi

Attese 360 milioni di dosi di vaccino nel secondo trimestre dell'anno, l'annuncio dato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

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Sono attese 360 milioni di dosi di vaccino nel secondo trimestre di quest’anno. È questo il confortante annuncio dato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, durante il Consiglio tenuto in videoconferenza con i leader europei a fine marzo.

La battaglia anti-Covid prosegue quindi accelerando la corsa in questa primavera, grazie all’impegno delle case farmaceutiche che hanno sviluppato vaccini approvati dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali. Nello specifico, Pfizer/BioNTech consegnerà 200 milioni di dosi, Moderna 35 milioni, Johnson & Johnson 55 milioni e AstraZeneca 70 milioni, 110 milioni in meno rispetto a un impegno da contratto pari a 180 milioni. Il totale, dunque, sale a 360 milioni di dosi, mentre fino ad ora la Commissione Europea ne prevedeva cautelativamente circa 60 milioni in meno, con una media di 100 milioni di dosi al mese.

“Se si ottimizza la capacità produttiva”, dice Paolo Gentiloni, Commissario Europeo all’Economia, durante un webinar organizzato dalla sede italiana della Commissione Europea, “potremo arrivare all’obiettivo del 70% degli adulti vaccinati prima dell’estate. È ancora possibile. Bisogna mettere tutte le fabbriche in linea ed evitare che le catene di produzione dei vaccini si interrompano”.

Questo colpo di acceleratore sarà davvero necessario, considerando che, secondo quanto si legge nel report redatto dalla Commissione Europea, il primo trimestre di quest’anno ha visto solo 18,2 milioni di persone immunizzarsi con due dosi di vaccino. Il 4,1% della popolazione totale dell’UE.

In questa prima fase del 2021, Pfizer/BioNTech ha consegnato 65-66 milioni di dosi, Moderna 10 milioni e AstraZeneca 30 milioni, ma il totale viene abbassato per prudenza a 100 milioni, dato che la multinazionale anglo-svedese è stata fino alla fine del primo trimestre in ritardo sulle consegne.

Stessa cosa non si può dire dell’Unione Europea, che ha invece tenuto fede ai propri impegni: 77 milioni di dosi di vaccini anti-Covid sono partite dal Vecchio Continente per essere esportate in Paesi che hanno aderito al Covax, il programma internazionale che ha come obiettivo l’accesso equo e globale ai vaccini anti-Covid e che vede l’UE tra i principali donatori.

Tirando le somme, le conclusioni elaborate nel corso del vertice sottolineano la necessità di intensificare ulteriormente la produzione e la diffusione dei vaccini, la nostra unica arma per combattere una situazione epidemiologica ancora grave a distanza di più di un anno dall’inizio. Non resta che confidare nel rispetto delle scadenze contrattuali da parte delle case farmaceutiche e nella continuità produttiva dei loro vaccini.

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