La violenza contro le donne è un pozzo pesto senza fondo. Quel "buco nero" è tappezzato di libertà monche come il diritto all'aborto, sancito in Italia dalla legge 194 del 1978, ma minato dall'obiezione di coscienza. Ne abbiamo discusso con Caterina Botti, docente di Filosofia morale all'Università La Sapienza di Roma.
Il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia ha presentato un disegno di legge che propone il riconoscimento della capacità giuridica del nascituro fin dal concepimento e l'introduzione del reato universale di maternità surrogata. Maurizio Mori, presidente della Consulta di Bioetica Onlus, ci ha detto la sua.
Sono previste per il pomeriggio di oggi, 28 settembre - giornata mondiale per l'aborto libero e sicuro, manifestazioni in tutta Italia per tutelare la legge 194 e il diritto delle donne all'interruzione di gravidanza, organizzate dall'associazione "Non una di meno".
Al contrario dell'Italia in cui dilaga il fenomeno dell'obiezione di coscienza, ledendo il diritto di scelta della donna, nella legge 21 di San Marino saranno "attivati contratti a convenzione con professionisti non obiettori". La Consulta di Bioetica: "Anche qui giunto il tempo di migliorare l'esercizio dei diritti riproduttivi".
La decisione della Corte Suprema USA conferma che, ancora una volta, una maggioranza di uomini ha legiferato sul corpo delle donne e delle persone con utero. Non siamo libere, non siamo liberi. Non siamo al sicuro.
La Corte Suprema Usa ha abolito la sentenza che nel 1973 legalizzava l'aborto in America. Questo tragico ribaltamento trasmette al resto del mondo l'idea che "si può tornare indietro", ostacolando i diritti riproduttivi delle donne. Lo spiegano Mori e Neri, direttore e codirettore della Rivista interdisciplinare di Bioetica.
Nell'anniversario dell'approvazione della Legge 194 sull'aborto alla "Marcia per la vita" si è parlato anche del discusso Ddl Zan, finito nel mirino delle associazioni pro-vita scese in piazza a Roma.