Il 7 dicembre 2009 Vanessa ha trovato la morte in riva ad un fiume, strangolata dalle mani di colui che si professava amico, in realtà ossessionato da lei.
Tutto inizia come una normale storia d'amore. Un incontro, un colpo di fulmine, poi la convivenza o il matrimonio. Ma nel frattempo, non ci si accorge che determinati comportamenti portano sempre più vicino alla circonvenzione, al condizionamento.
Violenza non è solo una moglie picchiata dal marito; la brutalità ha tante sfaccettature: una forma di violenza socialmente accettata come essere contrari all'aborto è forse anche peggio di una condannabile all'unanimità come un maltrattamento fisico.
Le parole sono importanti. Narrare una molestia, uno stupro o un femminicidio comporta un'enorme responsabilità, specialmente per chi fa giornalismo. Bisogna dunque ripartire da zero.
Con la redazione quasi tutta al femminile abbiamo deciso di dedicare uno speciale al tema del giorno. Tutti pezzi a firma per trattare la violenza sulle donne da altrettanti punti di vista diversi, non necessariamente condivisibili e condivisi, sicuramente personali, come richiede un argomento così delicato e strettamente soggettivo.