mercoledì, 1 Maggio 2024

Mascherina all’aperto in Campania, Bassetti: “Un precedente sanitario molto grave”

De Luca: "La mascherina è un fastidio? Lo è anche il casco, la cintura di sicurezza, ma è un aiuto ad evitare danni o a salvarti la vita".

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Un focolaio di variante Delta allarma la Campania, ritrovandosi in questo modo costretti a mantenere l’obbligo di mascherina all’aperto. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, argomenta i motivi legati all’ordinanza che prevede quindi l’obbligo di mascherina all’aperto nei centri abitati, nelle piazze, sul lungomare. Non solo, di conseguenza, durante i casi di assembramenti indicati dall’ordinanza del ministro Roberto Speranza, che ha eliminato l’obbligo di mascherina all’aperto dal 28 giugno. “La Campania ha deciso di mantenere l’obbligo della mascherina all’aperto perché nella regione abbiamo uno dei focolai nazionali della variante Delta. L’altro, più consistente, è in Lombardia”, afferma De Luca durante una diretta Facebook.

“La differenza in Campania rispetto alle misure nazionali è che i decreti nazionali obbligano a tenere la mascherina nelle fiere, nei supermercati, nei negozi al chiuso, sui mezzi di trasporto. Noi abbiamo aggiunto solo una cosa, è obbligatorio tenerla quando si va in strada. Non significa tenerla nel parco pubblico quando si va a fare footing alle 6 di mattina o al ristorante. Il senso di quella decisione è: anziché fare la finzione di portare la mascherina in tasca e poi te la metti quando c’è l’assembramento, in Campania bisogna metterla subito, perché quando esci per strada l’assembramento c’è sempre”.

“La Campania è la regione con la più alta densità abitativa, l’area metropolitana di Napoli ha la più alta densità abitativa d’Europa. Dunque il pericolo di contagio è molto più elevato e dobbiamo essere prudenti. La variante Delta fra l’altro ha una particolare aggressività nei confronti dei giovani, e in Campania abbiamo la popolazione più giovane d’Italia”.

De Luca spiega che “Nei giorni scorsi sono andati in terapia intensiva due ragazzi di 30 e 31 anni. Qualche giorno fa sono tornati alcuni ragazzi, del territorio della Asl Napoli 2, che avevano partecipato a una festa scapigliata a Maiorca e si sono presi il Covid con la variante Delta, parliamo di ragazzi di 18 anni. Dunque dobbiamo essere più prudenti per questi motivi”.

“La mascherina è un piccolo sacrificio che può portare un grande beneficio. È un fastidio? Lo è anche il casco, la cintura di sicurezza, ma è un aiuto ad evitare danni o a salvarti la vita”, continua. “Noi abbiamo di fronte uno scenario di maggiore tranquillità perché abbiamo milioni di dosi di vaccino somministrate, ma dobbiamo essere prudenti perché siamo un territorio difficile, una realtà di grande congestione urbana. Vale la pena fare questo piccolo sacrificio”.

Per quanto riguarda il discorso vaccini invece: “Il nostro obiettivo è immunizzare la Campania entro il 2021, questo vuol dire che dobbiamo fare la seconda dose per quelli che mancano all’appello, cioè che dobbiamo passare da 5 milioni e 41mila vaccinati, a 9,2 milioni di vaccinati. Questo è l’obiettivo al quale stiamo lavorando”. “Questa battaglia – prosegue – la si vince con la tenacia, quando non ci si distrae, quando non ci si stanca per strada. Noi dobbiamo avere una tenacia feroce, tedesca. Dobbiamo fare 9,2 milioni di vaccinazioni entro il mese di novembre, e così dovrà essere”.

De Luca sottolinea: “Avevamo un altro obiettivo, cioè avere a Napoli il 70% di vaccinati per inizio luglio, e qui abbiamo avuto qualche rilassamento. Adesso, grazie a Dio, abbiamo riscontrato una ripresa di voglia di vaccinarsi. Allora non perdiamo questa voglia e – rivolgendosi ai cittadini campani – aiutateci a raggiungere l’obiettivo. Tutta la Campania immunizzata, cioè con la seconda dose, entro fine novembre inizio dicembre, se vogliamo riprendere la vita normale e se vogliamo raggiungere l’obiettivo della Campania: aprire tutto, ma aprire per sempre”.

Una decisione che ha fatto discutere ed è diventata “virale” in un batter d’occhio, tanto da trovare subito il disappunto di Matteo Salvini: “Perchè la Campania è l’unica Regione italiana che, alla faccia della scienza e della legge, impone le mascherine all’aperto? Sono un danno all’economia e alla salute dei cittadini campani. È inspiegabile”.

Il tema viene affrontato non solo a livello politico, ma anche da parte di virologi ed epidemiologi, come nel caso di Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, che commenta così all’Adnkronos Salute: “È una decisione pericolosa che secondo me crea un precedente sull’aspetto sanitario molto grave, perché è evidente che non è possibile che oggi uno la mantiene perché poi che succede domani? Che uno la leva quando il resto del Paese la mette? Se la Campania è una Regione italiana, e fino a prova contraria mi pare che lo sia, non vedo perché si debba prendere una decisione diversa rispetto a quella che è stata presa nel resto del Paese. Oltretutto non mi sembra che ci siano dati particolari della Regione Campania che giustifichino l’imposizione della mascherina. Se la Campania fosse piena di variante Delta, avesse i casi che continuano a salire, allora potrebbe avere un senso. Ma oggi con questi dati diventa una presa di posizione anacronistica e senza senso, e obiettivamente insostenibile e contro anche il resto del Paese”.

Meno aspro il punto di vista di Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, ancora all’Adnkronos Salute: “De Luca è un sostenitore della mia moda dell’abbronzatura con mascherina, però dico: facciamolo su un livello nazionale. Queste variazioni sul tema creano agitazione. Meglio con che senza, ma mi rendo conto della difficoltà oggettiva in alcune situazioni e della difficoltà di far valere formalmente un obbligo difficile e che in questa fase, almeno per ora in termini fluidi e veloci, può essere trascurato nella speranza che ci sia comunque un uso responsabile della mascherina come se fosse un paio di occhiali da sole”.

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