domenica, 28 Aprile 2024

Meloni da Biden, l’alleanza Italia-Usa è solida: “Sempre in difesa dell’Ucraina e delle nostre imprese. Uniti oltre i colori dei governi”

Durante il colloquio alla Casa Bianca i leader hanno trattato tematiche economiche e strategiche, rafforzando numerosi punti di congiunzione tra i due governi. Sull'Africa Meloni ha raccolto un parere positivo sul Piano Mattei; ancora da valutare la posizione definitiva dell'Italia rispetto a Pechino. Indiscusso appoggio a Kiev per preservare la pace globale.

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C’erano non poche preoccupazioni in vista dell’incontro tra la premier Meloni e il presidente americano Biden, ma il bilancio finale sembra decisamente positivo. In un’ora e mezza di dialogo nello Studio Ovale, i due leader hanno discusso le tematiche centrali delle Agende politiche con atteggiamento affabile e armonioso. “La prima volta che ti ho vista mi sembrava di conoscerti già da tempo”, ha affermato il Presidente statunitense durante l’incontro.  È noto che, alla vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni, Biden non aveva nascosto alcune apprensioni, legate principalmente alla vicinanza di Meloni con Donald Trump e con il relativo schieramento partitico. Nell’incontro tenutosi nella giornata di ieri, giovedì 27 luglio, la premier ha allentato le tensioni: “Ho un’evidente sintonia con il Partito Repubblicano ma questo non mi impedisce di avere un’ottima relazione con Biden”.

Tra le questioni di primaria importanza è emerso l’impegno comune per supportare Kiev e l’attenzione per gli interessi commerciali globali. Meloni ha affermato che “a differenza di quanto qualcuno pensa, la resistenza ucraina allontana una guerra mondiale, non la avvicina”, ragione per cui lavorare per la pace significherebbe sostenere l’Ucraina. Si è continuato con un confronto sui rapporti economici tra Italia e Usa, dove l’IRA (Inflation Reeduction Act) penalizza inevitabilmente le aziende europee, comprese quelle italiane. Meloni ha chiesto quindi particolare attenzione per un “commercio che sia libero, ma anche giusto“, nell’intento di rafforzare la cooperazione con le imprese italiane soprattutto nei settori della difesa, delle infrastrutture e dello spazio. Sguardo rivolto anche verso l’Africa, rispetto alla quale la premier ha trovato approvazione e interesse verso l’idea del Piano Mattei, in vista del prossimo Summit intergovernativo Italia-Africa che si svolgerà a ottobre.

Anche riguardo alla Cina si è condotto un confronto fruttuoso. A rendere cruciale il tema dei rapporti con Pechino è innanzitutto la questione del rinnovo o meno dell’accordo sottoscritto dal governo Conte I nel 2019. Il patto includeva il nostro Paese all’interno della “Belt and Road Initiative”, un ampio progetto di rinnovo delle infrastrutture a livello mondiale ribattezzato anche “Nuova Via della Seta“. I rapporti degli Stati Uniti sono progressivamente peggiorati negli ultimi anni, ma Meloni ha confermato di non aver ricevuto alcuna pressione su come procedere da parte del Presidente: “C’é un rispetto tale per cui nessuno ritiene di poter dire cosa dobbiamo fare, perché siamo considerati molto affidabili e seri”. Anche se non è stata ancora calendarizzata, una visita ufficiale a Pechino è in programma prossimamente, tenendo in considerazione che i rapporti con la Cina vanno preservati con un “dialogo costruttivo“.

Come prevedibile, i due leader si sono tenuti prudentemente distanti da temi come la Gestazione Per Altri e i diritti della comunità LGBTQ+. Biden ha inoltre espresso le sue condoglianze per le vittime del maltempo estremo che si è abbattuto nel Mediterraneo, causando danni gravissimi in Italia.

In conclusione, nella dichiarazione congiunta al termine del colloquio, si è ribadito come tra le due nazioni vi siano “alleanza incrollabile, partenariato strategico e profonda amicizia”, a prescindere dal colore dei governi. Meloni ha invitato altresì a evitare polemiche futili, che già si stavano insediando a causa della mancata conferenza a due con Biden. “Non c’é stata la proposta, non avrei mai rifiutato”. A chi le ha domandato come si sia sentita varcando la soglia della Casa Bianca la premier ha risposto con lucidità e fermezza: “Non mi sento Cenerentola, sono consapevole del mio ruolo e del Paese che rappresento”.

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