mercoledì, 1 Maggio 2024

Trump, nuove accuse contro l’ex presidente per le carte segrete a Mar-a-Lago: “Ordinò di cancellare video di sorveglianza”

Dalle ultime indagini sarebbe emersa la distruzione di alcune videoregistrazioni presso la villa di Mar-a-Lago, dove Trump conserverebbe alcuni documenti segreti richiesti dalle autorità. Per l'ex presidente non si tratta che di una "mossa disperata" da parte della famiglia di Biden e del Dipartimento di Giustizia.

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Continuano le indagini inerenti all’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e si aggiungono tre nuovi capi di accusa ai 37 precedenti. In particolare le imputazioni erano state formulate nell’ambito dei documenti segreti che, dopo aver lasciato la Casa Bianca, Trump avrebbe trasportato nella propria residenza in Florida, Mar-a-Lago, rifiutandosi di riconsegnarli alle autorità e violando così l’Espionage Act americano.

Dal punto di vista giuridico le ultime settimane sono state particolarmente dense. Infatti circa dieci giorni fa Trump aveva annunciato con un post, pubblicato sul suo social Truth, di essere oggetto d’indagine per i suoi presunti tentativi di manipolare i risultati delle elezioni di fine 2020, nonché di aver incitato l’assalto a Capitol Hill, epocale assedio del Campidoglio americano, del 6 gennaio 2021. Una lettera inviata dal procuratore speciale Jack Smith, riporta Trump, ha notificato all’ex presidente di essere oggetto d’indagine, facendo presumere un’imminente incriminazione, come già accaduto per la vicenda dei documenti di Mar-a-Lago.

È proprio di questi documenti che oggi si è tornato a parlare, alla luce di alcune nuove informazioni. Sarebbe infatti emerso che lo staff della villa in Florida– chiamata Mar-a-Lago in virtù della sua estensione da Palm Beach fino alla laguna di Lake Worth– avrebbe condotto dei tentativi di cancellazione di materiale riservato. La ricostruzione dei fatti mostrerebbe che il 27 giugno 2022 Carlos De Oliveira, manager della villa e nuovo imputato, avrebbe chiesto a un collega di distruggere il server con le riprese registrate in prossimità degli scatoloni contenenti i documenti segreti, su richiesta del “boss”, ovvero Trump. Il collega però si sarebbe negato, spingendo De Oliveira a contattare Walter Nauta, storico collaboratore del tycon, e successivamente a incontrarlo di persona. Ad oggi si ritiene che il manager, dopo una chiamata con Trump stesso, abbia provveduto a far sparire i video di sorveglianza, che probabilmente inquadravano il trasferimento delle casse di documenti a Mar-a-Lago.

L’ex presidente è accusato di aver cercato di “alterare, distruggere o nascondere prove”, di aver tentato di “indurre altre persone a farlo”, nonché di aver mostrato un documento altamente riservato – inerente ai piani militari americani in caso di conflitto con l’Iran – ad alcuni ospiti del suo club di golf di Bedminster, New Jersey. La Cnn comunica che a Trump è stata data il 31 luglio come data di scadenza entro cui presentarsi. Il processo è fissato per il prossimo maggio, in piena campagna per le presidenziali del 2024. “Questo non è altro che il tentativo disperato della criminale famiglia di Biden e del loro Dipartimento di Giustizia di tormentare il presidente Trump e coloro che lo circondano”, ha affermato il Steven Cheung, portavoce dell’ex presidente.

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