sabato, 4 Maggio 2024

Patrick Zaki libero, domani sarà a Bologna: “Grazie al Governo italiano. Tra due settimane tornerò in Egitto per sposarmi”

Patrick Zaki arriverà a Bologna domani mattina, 22 luglio, e resterà circa due settimane, per poi fare ritorno in Egitto dove si sposerà a settembre. “Dopo il mio matrimonio sicuramente tornerò in Italia per riprendere i miei studi e la mia vita”.

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Patrick Zaki è finalmente libero dopo 22 mesi di carcere. Mercoledì 19 luglio il ricercatore ha ricevuto la grazia presidenziale. Una volta uscito dalla Direzione di Polizia di Nuova Mansura, Patrick ha abbracciato prima la madre Hale, poi la fidanzata Reny Iskander, la sorella Marise e il padre George. Patrick arriverà a Bologna domani mattina, 22 luglio. Resterà in Italia circa due settimane per poi fare ritorno in Egitto dove si sposerà a settembre. “Dopo il mio matrimonio in Egitto sicuramente tornerò in Italia per riprendere i miei studi e la mia vita a Bologna”, ha concluso.

La grazia: il ruolo dell’Italia

“Sono veramente felice di essere libero. Un grazie al Governo italiano”, ha detto il ricercatore. Infatti, l’Italia ha avuto un ruolo importante per far sì che Patrick Zaki ottenesse la grazia. È stata una lunga trattativa tra Governo italiano e Governo egiziano. I protagonisti sono stati la premier Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani e l’Aise, agenzia di intelligence che si occupa dei dialoghi con l’estero. Ma la grazia poi è stata definitivamente concessa dal presidente egiziano, Abdel Fattah Al Sisi. Attraverso un decreto presidenziale, Al Sisi ha graziato non solo Zaki ,ma anche altre persone contro le quali sono state pronunciate sentenze giudiziarie, tra cui Mohamed Bager, un avvocato per i diritti umani. Senza quel provvedimento, il ricercatore avrebbe dovuto scontare altri 14 mesi in cella, perché condannato a tre anni di carcere nell’ultima sentenza.

Meloni ringrazia il presidente Al Sisi

Tajani ha commentato la sua gioia in un post su Twitter: “Grazie alla politica estera del Governo abbiamo dato un contributo decisivo per liberare il ricercatore egiziano Patrick Zaki. Risultati concreti attraverso il lavoro e una credibilità internazionale”. Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto ringraziare il presidente Al Sisi per questo gesto importante: “È sempre stato disponibile e attento fin dal primo incontro”. La telefonata tra la premier e il presidente egiziano è stata anche un’occasione per approfondire temi bilaterali su sviluppo e migrazione, previsti nella conferenza di domenica a Roma.

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