sabato, 27 Aprile 2024

Sabotaggio Nord Stream, alle 15 le Nazioni Unite voteranno il piano di risoluzione russo-cinese

Per essere adottato il piano dovrebbe avere il voto favorevole di nove membri del Consiglio di sicurezza. I membri permanenti (oltre a Russia e Cina, anche Francia, Regno Unito e Stati Uniti) possono porre il veto. La votazione dovrebbe cominciare intorno alle 15:00 (ore 22:00 a Mosca).

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In accordo con quanto riportato dall’Agenzia di stampa russa (TASS), nella giornata di oggi, 27 marzo, le Nazioni Unite voteranno un piano di risoluzione russo-cinese della questione sabotaggio Nord Stream 1 e Nord Stream 2. La votazione dovrebbe cominciare intorno alle 15:00 (ore 22:00 a Mosca).

Il Segretario generale Antonio Guterres, secondo quanto stabilito dal piano, dovrebbe nominare una commissione di esperti e formulare le raccomandazioni entro 30 giorni. Sono chiamati a collaborare anche i Paesi che stanno conducendo indagini sul proprio territorio, come possono essere Germania e Danimarca, fortemente interessate dalla questione. Proprio gli inquirenti di Berlino avrebbero recentemente accertato che dietro al sabotaggio ci sarebbe la mano di un commando ucraino.

Secondo fonti interne alla TASS non ci sarebbe un accordo generale sul documento suggerito da Mosca, pertanto il Cremlino non è molto fiducioso sull’approvazione della risoluzione. Per essere adottato il piano dovrebbe avere il voto favorevole di nove membri del Consiglio di sicurezza. I membri permanenti (oltre a Russia e Cina, anche Francia, Regno Unito e Stati Uniti) possono porre il veto. “Non si tratta del numero di voti, ma del modo in cui votano” ha detto ai media Vasily Nebenzya, rappresentante permanente della Russia. Secondo Mosca, infatti, essendo il progetto di risoluzione sponsorizzato dalla Cina, è improbabile che gli altri membri permanenti lo sostengano. Potrebbero, secondo la previsione dell’Agenzia di stampa russa, votare contro o astenersi, e non porre il veto, cosa che potrebbe chiamarli a rispondere dell’accusa di ostacolare il lavoro delle Nazioni Unite.

Intanto, da Kiev, il ministro degli Esteri ucraino ha annunciato l’intenzione di chiedere al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di convocare una riunione di massima urgenza in risposta alla dichiarazione del presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, secondo cui Mosca starebbe schierando armi tattiche nucleari in Bielorussia.

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