venerdì, 26 Aprile 2024

Vita da Emergente, Roberta Longo: “Amazon mi permette di mettermi in gioco, a modo mio”

Non è facile cimentarsi nella scrittura di un libro, neanche farsi notare dalle case editrici, ma ci sono altre vie da percorrere, scoprile con gli autori.

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La pubblicazione con case editrici non è la sola via percorribile per uno scrittore o aspirante tale. Nel corso degli anni si sono andate a susseguire diversi modi di pubblicazione di una proposta editoriale, Amazon ha inserito la possibilità dell’auto pubblicazione, ma non solo. Da qualche anno si è aperta anche la strada del crowdfunding, una strada molto più in salita ma che ha fatto pubblicare molte nuove penne.

Se la parte sulle case editrici è un universo ormai conoscibile, queste nuove funzioni non lo sono, per conoscerle al meglio abbiamo pensato di far parlare proprio coloro che ne hanno fatto uso, scrittori esordienti, emergenti e tanti altri.

Nel primo appuntamento di “Vita da Emergente”, abbiamo Roberta Longo, classe ’88, mamma e autrice di cinque libri (Una vita da film, La vita che mi hai lasciato, Non è la solita storia d’amore, Ti ho aspettato tanti, Lemongrass). Dalla mamma bibliotecaria ha preso tutta la passione per la lettura e sin da piccola si è dedicata alla scrittura.

Roberta pubblica ormai da anni con Amazon self-publishing, il suo motivo è “emotivo”. Infatti, parlandone con lei ci ha detto: “Sono cresciuta in mezzo ai libri e ho sviluppato una sorta di devozione verso il mondo della letteratura. Per questo, quando ho deciso finalmente di mettermi in gioco, l’ansia e la paura hanno avuto il sopravvento. Amazon mi permetteva di mettermi in gioco, ma anche di gestire le cose a modo mio. Questo mi ha aiutata a vivere l’esperienza della prima pubblicazione senza farmi sopraffare dalle emozioni”.

Ansia da prestazione, paura che il manoscritto venga scartato, o che finisca negli spam. Amazon, sembrerebbe dare quella sicurezza in più. Ma, anche pubblicare con una casa editrice con accanto editor, grafici, qualcuno che ti segua passo passo può fornire quel supporto necessario eppure, Roberta, come molti altri ha deciso di non percorrere quella strada. Le abbiamo chiesto il motivo della sua scelta e ci ha confessato: “Sono gelosa delle mie storie. Un motivo banale, forse, ma per me è difficile pensare di cedere i diritti o, nel peggiore dei casi, modificare/stravolgere la mia storia per rispondere alle necessità editoriale di una casa editrice”.

“Quando lavoro con la mia editor sono ben contenta di apportare modifiche, tagli o aggiunte, ma mi spaventa l’idea di sentirmi chiedere una rivoluzione più sostanziale della trama. Non rispondo pienamente ai canoni del genere che scrivo (romance) e so che certi miei finali, in una casa editrice, verrebbero cambiati. Non riesco ancora a separare le mie emozioni dalle storie che scrivo, per cui per adesso la strada del self-publish è quella che più mi si addice”.

Mamma e compagna: la vita da scrittrice, a detta di Roberta, non influenza la sfera privata, la sua parola d’ordine è “organizzazione”. Infatti, tende a scindere le due cose, lasciandosi però influenzare da entrambi i lati.

Sembrerebbe, dunque, che la vita da self-publish sia rose e fiori, molto semplice e immediata. Basta avere un libro che prende polvere nel cassetto e caricarlo su Amazon, ma questo è un falso mito.

“Il mondo del self richiede un controllo totale su ogni passaggio, ma questo non vuol dire poter fare tutto da soli”, Roberta con sole poche parole ha fatto già capire quanto lavoro ci sia dietro a un libro pubblicato in self.

“Io ho la fortuna di avere competenze grafiche e dimestichezza per quel che riguarda l’impaginazione del libro, per cui di questi aspetti mi occupo io di solito. Dico di solito perché non escludo in futuro di far realizzare le copertine a illustratori di cui amo i lavori. In fondo ogni libro ha bisogno di un determinato “abito” e non è detto che io possa sempre dargli il migliore”.

Ma scrivere non basta, infatti, definisce “folle” chiunque pensi di correggere ed editare il proprio libro, perché non ci si rende conto degli errori, buchi di trama e sviste. Lei stessa si appoggia a terze parti per editing e correzione della bozza.

La promozione dei libri online è ormai facilitato dall’utilizzo dei social e di internet. Ma questo non esclude la difficoltà nel trovare qualcuno con cui lavorare in un “clima di ascolto, confronto e comprensione”.

Quello che si nasconde dietro a un libro pubblicato da “soli” non è affatto semplice e chiaro, ognuno la vive in modo diverso. Questa è un’altra via per realizzare un sogno.

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