venerdì, 29 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, Kiev: “Scoperta nuova camera delle torture a Kharkiv”. Rilasciato direttore della centrale nucleare di Zaporizhzhia

Le truppe ucraine hanno ritrovato una stanza delle torture in una cantina nel villaggio liberato di Pisky-Radkivski, nella regione di Kharkiv: "Gli occupanti hanno lasciato case saccheggiate, sporcizia e sudiciume: un marchio di fabbrica della pace russa". L'ambasciata russa a Roma: "Razov ha respinto categoricamente le dichiarazioni della Farnesina".

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L’esercito di Kiev ha scoperto una nuova camera delle torture in una cantina nel villaggio liberato di Pisky-Radkivski a Kharkiv, l’ennesima dopo quelle rinvenute a Balakliya e a Kherson. “Quando i militari russi sono entrati nel villaggio, hanno cacciato la gente del posto dalle loro case e si sono stabiliti lì”, questo quanto si legge in un post diffuso via Telegram dalla Polizia ucraina, riportato dall’agenzia di stampa Ukrinform. Stando agli agenti pare che i nemici abbiano minacciato, picchiato e maltrattato i cittadini della zona, facendoli vivere in condizioni disumane. “Gli occupanti russi hanno lasciato case saccheggiate, sporcizia e sudiciume: un marchio di fabbrica della pace russa“, termina così il messaggio. Intanto le autorità ucraine hanno reso noto di aver riconquistato il villaggio di Borovaya nel distretto di Izyumsky.

Aiea: “Il direttore della centrale di Zaporizhzhia è al sicuro”

Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Mariano Grossi ha annunciato “il rilascio di Ihor Murashov, direttore generale della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, è tornato al sicuro dalla sua famiglia”.

Ambasciatore russo respinge le dichiarazioni della Farnesina

Il segretario generale della Farnesina Ettore Sequi ha spiegato stamattina, 3 ottobre, in un colloquio con l’ambasciatore russo Sergey Razov che l’Italia non riconoscerà né i referendum per l’annessione del Donbass alla Russia, né gli esiti del voto. Immediata la contro risposta dell’ambasciata russa a Roma: “Razov ha respinto categoricamente le dichiarazioni della parte italiana e ha esposto le sue posizioni in merito alle questioni che sono state toccate nello spirito di quanto disposto dal discorso del presidente Vladimir Putin nella Sala di San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino il 30 settembre”.

Lenzi: “Pillole di iodio difficile possano servire”

“In caso di uso di armi atomiche difficile possano servire pillole di iodio per proteggere la tiroide dalle radiazioni nucleare perché, molto presumibilmente, lo scenario peggiorerebbe rapidamente e in causa ci sarebbe la salvezza della vita, non solo la prevenzione di danni d’organo”. Così si è espresso ai microfoni dell’Adnkronos Andrea Lenzi, professore ordinario di Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e presidente del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita della presidenza del Consiglio dei ministri. “E comunque – ha proseguito – seppure tutto si fermasse all’uso di uno solo di questi terribili ordigni, in aree lontane dal nostro Paese ci sarebbe tutto il tempo necessario per organizzare la prevenzione con questa sostanza di cui c’è disponibilità senza timori di carenze”. Il professore ha evidenziato che “si sta parlando di bombe atomiche come se fossero confetti, ma non è così. Con un ordigno del genere le persone che sono nell’epicentro dell’esplosione vengono praticamente vaporizzate in un attimo.”

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