mercoledì, 24 Aprile 2024

Politiche 2022, Letta e Meloni si pungono ma non troppo: “Vogliamo un’Italia europea e atlantista”

Meloni: "La nostra posizione è sempre la stessa. Vogliamo un'Italia ancorata all'Occidente e all'Alleanza Atlantica. A difesa dei valori occidentali". Letta: "Per noi non è difficile scegliere le alleanze internazionali. Da sempre, si basano su due cardini: europeo e atlantico. E sempre sarà così".

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“Le sanzioni contro la Russia funzionano, per cui bisogna continuare ad emanarle. È vero, hanno un costo non indifferente per le imprese e per le famiglie italiane. Che, per questo, vanno aiutate e protette, sopratutto per quanto riguarda i costi dell’energia”. È intervenuto così, su Corriere TV, il segretario democratico Enrico Letta, in un confronto a quattr’occhi con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Meloni: “Vogliamo un’Italia europea e atlantista”

Meloni ha prontamente ribattuto: “La nostra posizione è sempre la stessa”, ha detto. “Vogliamo un’Italia ancorata all’Occidente e all’Alleanza Atlantica. Con l’Europa. A difesa dei valori occidentali. Sin dall’inizio non abbiamo avuto alcuna titubanza nello schierarci contro la Russia. Abbiamo sostenuto il Governo pur essendo all’opposizione”. Poi è tornata sull’argomento sanzioni: “Sono d’accordo con il segretario sul tema sanzioni. Sono efficaci, ma richiedono onori e oneri. Serve innanzitutto un fondo di compensazione. Noi abbiamo un programma di coalizione. Invece Sinistra Italiana chiede di non inviare armi. Non commento le parole di Salvini e Berlusconi in merito alle sanzioni. Nel programma del Centrodestra ci sono parole chiare, e quelle contano. Letta ci dica piuttosto perché non ha posto il quesito ai suoi alleati, circa lo stop all’invio delle armi. Nel nostro programma non c’è assolutamente nulla contro le sanzioni”.

“Per anni, chi ha mosso critiche al sistema è stato definito sovranista. Poi è arrivata la pandemia, e molti si sono resi conto che noi chiedevamo soltanto un’Europa capace di agire”, ha continuato la Meloni. “Attualmente, in Italia, manca una politica estera. La posizione dei conservatori è quella del principio di sussidiarietà: non faccia Bruxelles quello che può fare Roma. L’interesse nazionale si difende agendo. La Germania non vuole il Price Cap perché paga il gas un terzo di quanto lo paghiamo noi”.

Letta: “Serve un’Italia che conta, non che protesta”

“Per noi non è difficile scegliere le alleanze internazionali”, ha commentato Letta. “Da sempre, si basano su due cardini: europeo e atlantico. E sempre sarà così. Noi vogliamo un’Italia che conta in Europa, non che protesta. Come ha fatto Draghi, che è andato a Kiev con Macron e Scholz. Quella è la fotografia di un’Italia che conta, e che non pone il veto con Polonia e Ungheria. Anche perché noi abbiamo l’Euro”, ha aggiunto il segretario.

“La posizione di Fratelli d’Italia sul PNRR è sempre la stessa”, ha poi detto Giorgia Meloni. “Non abbiamo mai votato contro. Ci siamo astenuti in un passaggio perché il documento è arrivato in Italia all’ultimo momento, e noi abbiamo chiesto di leggerlo”. Per Letta, invece, il PNRR non va rinegoziato. “Facendolo daremmo a chi ci presta quei soldi un messaggio sbagliato, e cioè che l’Italia è inaffidabile. All’interno del PNRR sono già presenti i meccanismi per rimodularlo in base alle necessità dovute alla crisi energetica. Nel nostro programma, inoltre, è presente un salario minimo per i lavoratori pari a 9 euro l’ora. Poi, va mantenuto il Reddito di Cittadinanza, che è tutt’ora il principale strumento di contrasto alla povertà. Bisogna rivederlo, tuttavia, sulle politiche attive. Perché lì non ha funzionato”.

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