Il vaiolo delle scimmie sta vedendo un aumento di casi che non fa ben sperare. Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della Sanità, al momento sono 92 le persone risultate positive e altre 28 sono sotto sorveglianza per sospetto contagio in 12 Paesi in cui questa malattia non è endemica, tuttavia la situazione è in evoluzione. Finora la trasmissione è dovuta al ceppo del virus dell’Africa Occidentale, ma il sequenziamento del genoma di una persona affetta in Portogallo mostra una notevole somiglianza con i casi del 2018 e 2019 esportati dalla Nigeria in Israele, Regno Unito e Singapore.
Proprio nel Regno Unito, come riferisce l’Agenzia UK per la sicurezza sanitaria (Ukhsa), sono stati rilevati altri 36 casi, per un totale di 56 infezioni confermate dal 7 maggio scorso ed “è in corso la vaccinazione dei contatti ad alto rischio. Fino alle 10 del 23 maggio, oltre 1.000 dosi del vaccino Imvanex sono state fornite, o stanno per esserlo, alle strutture del Servizio sanitario nazionale e ne rimangono oltre 3.500 dosi”.
L’Agenzia sta interpellando tutte le persone che potenzialmente potrebbero essere contatti ad alto rischio di casi confermati, consigliando l’isolamento domiciliare per almeno 21 giorni, e conferma di aver “acquistato forniture di un vaccino sicuro contro il vaiolo, che viene offerto ai contatti stretti identificati di persone alle quali è stato diagnosticato il vaiolo delle scimmie, per ridurre il rischio di infezioni sintomatiche e malattie gravi”. Nonostante il focolaio in corso in Inghilterra sia “significativo e preoccupante”, l’Agenzia sottolinea che “il rischio per la popolazione del Regno Unito rimane basso” e invita “chiunque abbia eruzioni cutanee o lesioni insolite in qualsiasi parte del corpo, in particolare sui genitali, a contattare immediatamente il numero 111 del Servizio sanitario nazionale o il Servizio locale di Salute Sessuale locale”.