venerdì, 26 Aprile 2024

Veronica Raimo si racconta nel suo nuovo romanzo autobiografico: “Niente di Vero”

Schietta e ironica è la penna dell'autrice Veronica Raimo, questa volta in libreria porta se stessa in tutte le sue sfaccettature.

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Uscito i primi di febbraio, il romanzo autobiografico di Veronica Raimo “Niente di vero”, ha di certo diviso i lettori, ma sull’ironia e verità che si apprezzano pagina dopo pagina, si è tutti d’accordo. Veronica Raimo, classe 1978, decide di far sorgere delle domande al lettore sin dalla copertina, dove viene raffigurata una donna con il naso arricciato. Questa è la giusta sintesi del suo nuovo lavoro “Niente di vero”. La domanda insita nel lettore prende forma, cosa fa increspare il naso della ragazza, una risata o un dolore soffocato, potrebbero anche essere entrambe le cose. Così ecco che ci si fionda in una lettura particolare, già dalle prime pagine immersiva.

Veronica da romanziera, sceneggiatrice e traduttrice, da piccola non sognava di fare la scrittrice ma voleva diventare una rockstar. Una bambina come tante, nata in una famiglia come altre, con una madre molto ansiosa e un padre con delle ipocondrie legate al disastro di Cernobyl e il pallino per lo scatolame.

L’autrice in questa autobiografia apre il suo cuore, trasforma il suo passato in inchiostro e lo imprime su carta. In queste pagine racconta un lutto mai elaborato, la sua maternità seppur indesiderata, il sesso e l’editoria. La sua intera vita, dunque, è un pendolo che oscilla tra la noia e l’intelligenza del fratello. Tutto quello che viene narrato sono le parti d’ombra del vissuto dell’autrice, quelle parti che qualsiasi persona farebbe difficoltà a rivelare, eppure con una scrittura fresca e pungente parla delle sue notti insonni, della stitichezza, ma anche degli “scherzi” del destino, come quando gli vengono regalati dei reggiseni anche se lei ha il seno piccolo. Altro tema caldo è quello della maternità e del creare una famiglia, le vengono regalate delle tutine per bambini, eppure lei di avere figli non ci pensa nemmeno.

“Niente di vero” non è affatto un libro facile da definire, è ironico, sarcastico ma allo stesso tempo cinico e spregiudicato. La scrittura però non pecca di profondità, momenti commoventi e di dolcezza. Un racconto di sé a tratti esilarante e a tratti spietato della sua vita a 360 gradi. Il tutto contornato da schiettezza, senza cadere nel surreale, ma narrando in maniera totalmente sincera la sua storia.

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