mercoledì, 24 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, bombe al fosforo su Zaporizhzhia a Bucha 403 morti. Zelensky all’Ue: “Chiarezza sul gas di Mosca. Stupri anche su neonati”

Le autorità di Zaporizhzhia fanno sapere che nella notte del 12 aprile, il villaggio di Novoyakovlivka è stato bombardato con bombe al fosforo. Sale a 403 il numero dei morti a Bucha, mentre nei pressi di Kiev gli inquirenti ucraini hanno recuperato 6 corpi martoriati dai russi nel seminterrato di una casa e un'intera famiglia trucidata in auto.

Da non perdere

Piombano missili e mine nella regione del Donbass, obiettivo dell’esercito russo fin dagli albori di questo atroce conflitto. Il sospetto che gli invasori stiano usando bombe al fosforo viene ora confermato dalle autorità locali di Zaporizhzhia. “Gli occupanti russi continuano a commettere crimini di guerra bombardando edifici residenziali in insediamenti pacifici, anche con munizioni proibite. La notte del 12 aprile, il villaggio di Novoyakovlivka è stato bombardato con bombe al fosforo. A causa del tempo piovoso non ci sono stati incendi, nessuno è rimasto ferito o ucciso. Ci sono case danneggiate”. La tragedia prosegue ovunque. Nei pressi di Kiev gli inquirenti ucraini hanno recuperato 6 corpi martoriati da colpi d’arma da fuoco, nel seminterrato di una residenza privata a Brovary. La notizia è stata data in una nota dal procuratore generale ucraino. Inoltre è stata mostrata una foto che mostrerebbe non solo il triste ritrovamento, ma anche altri cadaveri nascosti in un buco nel cemento. Intanto sale a 403 il numero dei civili che hanno perso la vita a Bucha, in quella strage che il mondo difficilmente potrà mai dimenticare. Il bilancio è stato riferito dal sindaco della città Anatoly Fedoruk. Quest’ultimo ha spiegato che si sta continuando a scavare per recuperare i troppi dispersi.

Arrivano poi agghiaccianti conferme di agguati e attacchi avvenuti nelle scorse settimane. I soldati di Putin hanno sterminato a metà marzo un’intera famiglia nella propria auto, mentre cercava di fuggire da un villaggio nei pressi di Kiev. Il fatto è stato denunciato solo ora, dopo la scoperta del veicolo e dei cadaveri. Il capo della polizia regionale di Kiev Andriy Nebitov ha comunicato l’episodio su Facebook, allegando le immagini del mezzo crivellato di colpi e un filmato in cui si scorgono i corpi. “Gli occupanti hanno sparato a una famiglia con un BMP. Un bambino di 2 anni, un adolescente e 3 donne sono stati uccisi“, si legge nel post di Nebitov. L’intento di questa famiglia era scappare, lo stesso di oltre 4,3 milioni di persone che hanno lasciato l’Ucraina e di 7,1 milioni di sfollati interni. Se c’è chi oltrepassa i confini, c’è anche chi rientra dall’estero. Secondo Andriy Demchenko, portavoce del Servizio della Guardia di frontiera di Stato, circa 30mila civili al giorno tornano nel Paese, tra cui soprattutto donne, anziani e bambini.
Secondo l’ufficio della guardia di frontiera di Kiev, citato dal The Guardian, ben oltre 870mila ucraini stanno rientrando in patria.

Liberato dai russi capo comunità territoriale di Starosburievsk

L’esercito della Federazione russa ha liberato il capo della comunità territoriale di Starozburyevsk, nella regione di Kherson, Victor Marunyak. Una prigionia durata ben 22 giorni. La notizia è stata data dal consiglio comunale di Hola Prystan, citato d canale informativo ucraino Niveksta. “Victor Vasilyevich Marunyak, che è stato detenuto con la forza dai militari di Mosca, sta tornando da noi oggi, si è messo in contatto”, si legge nella nota dell’amministrazione.

Zelensky alla Lituania: “Ue sia chiara su stop gas russo. Stupri e torture dei russi su neonati”

Il presidente Volodymyr Zelensky è un fiume in piena. Il leader ucraino è intervenuto oggi in video collegamento al parlamento lituano, cogliendo ancora una volta l’occasione per appellarsi all’Europa intera, riaprendo il vaso di pandora sull’embargo del gas russo. “Se si discute seriamente del petrolio solo per il sesto pacchetto di sanzioni, il mondo non si rende conto a quale guerra si sta preparando la Russia. Se non c’è ancora una definizione chiara sul gas di Mosca, allora non ci può essere certezza che l’Europa abbia una volontà comune per fermare i crimini militari russi per costringere la Russia alla pace”, ha chiosato. Inoltre il premier di Kiev ha proseguito il suo intervento parlando delle violenze, torture e abusi commessi dalle truppe di Putin. “Nelle aree occupate liberate dell’Ucraina il lavoro continua per registrare e indagare sui crimini di guerra della Russia. Quasi ogni giorno vengono trovate nuove fosse comuni. Migliaia di vittime, centinaia di casi di brutali torture. Si trovano ancora cadaveri nei tombini e negli scantinati. Corpi legati e mutilati. Centinaia di orfani, almeno centinaia di bambini, sono stati denunciati centinaia di stupri, tra cui ragazze minorenni e bambini molto piccoli e persino neonati”.

Ultime notizie