“I propagandisti russi sono responsabili delle atrocità in Ucraina quanto l’esercito. Per anni hanno coltivato l’odio per l’Ucraina nei media. Ora lo spettatore russo vuole sangue ucraino e non vuole altro. Se Mosca vuole mostrare disponibilità al dialogo, il grado di ostilità nei media deve essere ridotto”. Forti e dure le parole del consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, che ha espresso in un tweet la tensione che aumenta di giorno in giorno tra Russia e Ucraina, sia dal punto di vista militare che sul fronte diplomatico.
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha accusato l’Ucraina che la nuova bozza presentata per un accordo con la Russia non rispecchia quanto stabilito durante i colloqui a Istanbul e sta facendo marcia indietro. Lavrov ha anche aggiunto che le affermazioni occidentali sull’intenzione di Mosca di utilizzare armi nucleari in Ucraina “non hanno assolutamente alcuna base razionale”. L’agenzia Tass ha riportato che due ufficiali del battaglione nazionalista ucraino Azov, facente parte delle armate di Kiev, sono stati incriminati in contumacia sulla base dell’art. 317 del Codice penale russo per torture e violenze, tra cui la gambizzazione, nei confronti di almeno otto prigionieri russi nella regione di Kharkiv. Intanto la Russia è stata sospesa dal Consiglio per i diritti umani Onu.
Retroscena delle morti e degli stupri dei civili
Secondo quanto riportato dal Washington Post, a seguito di un rapporto presentato al Parlamento tedesco, alcune agenzie di intelligence hanno intercettato messaggi radio dei soldati russi che discutevano sull’uccisione indiscriminata dei civili in Ucraina, come vere e proprie esecuzioni. Queste intercettazioni sono confermate da tre diverse fonti che contraddicono quanto affermato dai russi a proposito dei massacri della popolazione, incluso quello di Bucha, che secondo Mosca sarebbero avvenuti dopo il ritiro delle proprie armate. Sempre a Bucha, dopo la denuncia di stupro da parte di 25 ragazze, è stato confessato che molte madri, per salvare i propri figli, si sono offerte ai soldati, ma purtroppo il sacrificio non è servito perché sono state stuprate le donne e anche i loro bambini. A riportare questa atrocità è Taras Lazer, professore di lingua e letteratura italiana alla Borys Grinchenko Kyiv University.