Sono passati circa due anni dall’inizio della pandemia ed è innegabile quanto questo evento catastrofico abbia cambiato le nostre vite e le nostre abitudini. Tra queste anche il dating. I metodi per conoscere e frequentare qualcuno erano mutati da tempo dopo la nascita dei social network, per poi evolversi ulteriormente con l’avvento di app come Tinder, sviluppata nel 2012.
Il Covid-19 e l’impossibilità di incontrare persone dal vivo hanno poi, senza dubbio, dato un ennesimo boost alle app di incontri, che durante i mesi di lockdown sono state letteralmente prese d’assalto e oggi contano sempre più iscritti. Dal secondo trimestre 2020, gli utenti paganti di Tinder sono infatti continuamente aumentati, passando da 8,2 a 10,4 milioni. Nel terzo trimestre 2021 invece, tutte le app di dating hanno registrato un incremento degli utenti paganti (+16% anno su anno) e incassato l’8% in più da ciascuno (in media, 16 dollari a testa). Questo a dimostrazione che nonostante le più restrittive restrizioni, il popolo è ancora affamato di socialità.
“Maestà, la gente non può più incontrarsi”. “Che usino Tinder”, avrebbe risposto Maria Antonietta. Quello che la pandemia sembra però aver modificato è il desiderio degli utenti, che traumatizzati da mesi di isolamento, solitudine e mancanza di lievito, sembrano cercare sempre di più e sempre più disperatamente un partner fisso con cui condividere le gioie e i dolori della prossima zona rossa. Certo, c’è anche e sempre chi vuole solo divertirsi, ma dal 2020 in poi sembra che chiunque porti ormai con sé un “bagaglio Covid” che rende tutte le relazioni più difficili.
In questo marasma, “un po’ per celia, un po’ per non morire” e un po’ per esperimento sociale, ho deciso di iscrivermi anch’io, senza grandi pretese e senza pormi limiti di genere o età. Scelta di cui mi sono pentita dopo poco, realizzando che forse, prima di tornare a frequentare qualcuno sarebbe meglio aspettare che finisca la pandemia, o forse il mondo. E questo lo ha capito anche Tinder, che da poco ha deciso di inserire la funzione Blind Date, ovvero il caro e vecchio appuntamento al buio, consistente nel far incontrare le persone in base ai loro interessi, senza che queste possano vedere i rispettivi profili. Perché se dovessimo matchare qualcuno in base anche solo alle bio, l’app potrebbe probabilmente chiuderebbe già domani. A dimostrazione del disagio post-pademico imperante, di seguito alcune delle bio incontrate durante la navigazione che mi hanno fatto concludere che forse, per ora, è meglio rimanere da soli.
L’orgoglioso
Il genio del marketing
Il poeta mancato
L’onesto
Il furbo
Il sempliciotto
Il modesto
L’incomprensibile
Il disperato
La disperata
La pragmatica
La disillusa
La coppia annoiata