sabato, 27 Aprile 2024

Guerra in Ucraina, Mariupol senza di cibo e acqua. Von del Leyen: “Bombe sull’ospedale possibile crimine di guerra”

Attacco aereo russo a Yzium: non ci sono vittime e feriti. A Mariupol stanno esaurendo cibo e acqua, precarie le condizioni igienico-sanitarie. Von der Leyen: "Ucraina parte della famiglia europea. Il bombardamento dell'ospedale di maternità di Mariupol è disumano, crudele e tragico. Sono convinta che questo possa essere un crimine di guerra".

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A esattamente due giovedì dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, continuano i bombardamenti che, negli ultimi giorni, stanno colpendo in particolar modo le strutture sanitarie. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 24 gli ospedali colpiti finora, con un bilancio di 12 vittime e 17 feriti, di cui 2 morti e 8 feriti tra il personale sanitario in servizio. Nel frattempo, a Yzium, c’è stato un attacco aereo russo che, al momento, sembrerebbe non aver causato vittime né tra la polizia, né tra i civili.

L’impatto delle sanzioni sui prezzi mondiali

Le varie sanzioni imposte alla Russia stanno mostrando un notevole aumento dei prezzi su vari settori. Come dichiarato dal presidente Putin, le sanzioni potrebbero provocare un maggiore aumento dei prezzi alimentari a livello mondiale: “La Russia e la Bielorussia sono tra i più grandi fornitori di fertilizzanti minerali nei mercati mondiali. Se continuano a creare problemi con i finanziamenti, le assicurazioni, la logistica, la consegna dei nostri prodotti, allora i prezzi, che sono già esorbitanti, cresceranno ancora”. Dagli Stati Uniti, Biden afferma che i dati sull’inflazione “mostrano il costo dell’imposizione di sanzioni: i costi che stiamo imponendo per Vladimir Putin e i suoi amici sono ben più alti e devastanti di quelli degli Stati Uniti”, commentando il notevole aumento dei prezzi (+7,9% a febbraio) causato da Putin, dei quali le famiglie americane iniziano a sentire gli effetti.

Appello della Croce Rossa su Mariupol

La situazione a Mariupol sta diventando sempre più terribile e disperata per le centinaia di migliaia di persone che sono bloccate senza cibo, acqua, medicinali ed elettricità. Secondo quanto dichiarato da Sasha Volkov, vice capo delegazione della Croce Rossa Internazionale, le condizioni igieniche sono precarie e “molta gente dice di non avere più cibo per i bambini; le persone cominciano ad attaccarsi tra di loro per il cibo, o attaccare le auto di altri per prendere la benzina. Tutti i negozi e le farmacie sono stati razziati diversi giorni fa e le persone si stanno ammalando a causa del freddo. Noi abbiamo un rifugio, nella cantina, solo per i bambini e le loro mamme. Tutti gli altri adulti e i bambini sopra i 12 anni dormono nell’ufficio. Abbiamo riserve di cibo solo per pochi giorni, molti di noi iniziano ad ammalarsi a causa del freddo e dell’umidità”. Intanto la conta dei morti tolti dalle strade, dall’inizio dell’invasione, sale a 1.207 solo nella città di Mariupol.

Ursula von der Leyen a Versailles: “Ucraina parte della famiglia europea”

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si è recata oggi a Versailles per il Consiglio Europeo informale, un vertice dei capi di Stato e di governo che si terrà oggi e domani. È decisamente evocativa la scelta di questa reggia come luogo per il summit, visto che nel giugno del 1919 venne firmato l’omonimo trattato che mise la parola fine alla Prima Guerra Mondiale; le pesanti riparazioni a cui è stata condannata la Germania sconfitta sono state considerate l’origine degli sviluppi che portarono, a distanza di 20 anni, alla Seconda Guerra Mondiale. Giungendo a destinazione, la von der Leyen ha dichiarato su Twitter: “Il bombardamento dell’ospedale di maternità di Mariupol è disumano, crudele e tragico. Sono convinta che questo possa essere un crimine di guerra. Abbiamo bisogno di un’indagine completa”. Ha poi aggiunto: “Discuteremo dell‘Ucraina come parte della famiglia europea. Vogliamo un’Ucraina libera e democratica, con cui condividiamo un destino comune“. Nonostante ciò, il premier olandese ha dichiarato che “non esiste una procedura veloce” per l’adesione all’Ue, pur essendo stato il primo a fornire supporto alla nazione invasa.

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