I colloqui in Bielorussia tra le delegazioni per cercare di porre fine al conflitto in Ucraina dopo l’invasione decisa dal presidente Russo Vladimir Putin si sono conclusi. La notizia è arrivata intorno alle 15 ora italiana, a renderlo noto è stato il consigliere del ministero dell’Interno di Kiev, citato da Interfax, agenzia di stampa russa, non-governativa, con sede a Mosca. Nel momento in cui scriviamo il presidente ucraino Zelensky non ha ancora twittato. Non ci sono ancora comunicati ufficiali sull’andamento dei colloqui, ma le 4 ore di incontro tra le delegazioni non avrebbero sortito nulla di consistente, molto lontani i punti di partenza dei due fronti.
Pochi minuti prima delle 16 italiane l’agenzia russa Tass ha fatto sapere che “i negoziati tra Ucraina e Russia riprenderanno tra pochi minuti, dopo essere stati interrotti”. Tass cita un consigliere della presidenza ucraina. Non è chiaro se l’interruzione sia stata “solo” una pausa, o se le parti abbiano deciso in un secondo momento di tornare al tavolo.
Intanto, sul fronte della comunità internazionale, la Svizzera “rompe” la sua storica neutralità e aderisce alle sanzioni decise dalla Ue nei confronti della Russia, una mossa praticamente senza precedenti. L’annuncio è arrivato dal presidente Ignazio Cassis, decisione che ha spiazzato, ma anche raccolto subito apprezzamenti. Le sanzioni occidentali, ha detto il premier britannico Johnson, mirano a far cadere il regime di Putin per il tramite di un suo portavoce. L’obiettivo primario, sottolineano da Downing Street, resta “ostacolare la macchina da guerra” russa nell’invasione dell’Ucraina.