venerdì, 26 Aprile 2024

Modena, secondo indagato per la morte di Laila: il delegato alla sicurezza

Dopo il legale rappresentante dell'azienda, i pm della Procura di Modena hanno iscritto anche il nipote del legale rappresentante, delegato alla sicurezza, nel registro degli indagati, nel fascicolo per omicidio colposo.

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Dopo il legale rappresentante dell’azienda, i pm della Procura di Modena hanno iscritto anche il nipote del legale rappresentante, delegato alla sicurezza, nel registro degli indagati, nel fascicolo per omicidio colposo, per la morte di Laila El Harim. La quarantenne è deceduta all’interno dell’azienda di packaging Bombonette di Camposanto, nella Bassa Modenese, incastrata in un macchinario. Questa mattina è cominciata l’autopsia che dovrà chiarire l’esatta causa del decesso.

Disposto anche il sequestro del cellulare di Laila con il quale la donna aveva scattato fotografie al macchinario “incriminato”, una fustellatrice, al quale è stata agganciata, poi trascinata e uccisa. Forse l’operaia aveva deciso di conservare quelle foto per evidenziare malfunzionamenti del macchinario stesso o per mostrarle ai tecnici competenti. Gli inquirenti cercheranno di chiarire questi ed altri aspetti legati al tragico incidente.

E, sul tema della sicurezza del lavoro interviene anche il presidente del Consiglio Mario Draghi: “C’è una cosa in particolare che sta a cuore a tutti noi, a me certamente e più di ogni altra cosa. Bisogna fare qualcosa poter migliorare una situazione inaccettabile sul piano della sicurezza sul lavoro. Rivolgo un pensiero commosso e affettuoso a tutti coloro che volevano bene a Laila El Harim. Due mesi fa era la D’Orazio e così via, ogni giorno. È stato fatto molto ma occorre fare molto di più”.

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