venerdì, 26 Aprile 2024

PNRR, von der Leyen a Roma per sugellare il piano

Il programma per spendere i finanziamenti europei del Recovery Fund è stato promosso quasi a pieni voti da Bruxelles. Oggi l'incontro tra Ursula von der Leyen e Mario Draghi a Cinecittà

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Bruxelles consegna all’Italia la pagella del Piano nazionale di ripresa e resilienza: 10 A e una sola B, una penalizzazione comune ad altri otto piani dovuta all’incompletezza delle informazioni fornite in materia di costi per ogni singolo intervento. Insieme a noi, infatti, nessun altro Paese è riuscito a rispettare le indicazioni sulla definizione del Costing (l’analisi dei costi) delle misure proposte in ogni piano: le stime indicate in ciascun documento sono generalmente basate sui costi di interventi analoghi.

Nonostante ciò, per la Commissione europea, il Pnrr, oltre a rappresentare “una risposta bilanciata e completa alla situazione economica e sociale”, si pone come un ottimo compromesso fra le misure proposte dal Governo, atte a rilanciare il Paese, e gli obiettivi ambientali dell’Ue. Il programma per spendere i finanziamenti europei del Recovery Fund è “ben allineato” al Green Deal, il patto per raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. Il 37% delle misure, infatti, è indirizzato alla transizione climatica; rientrano nella percentuale progetti di efficientamento energetico degli edifici (Superbonus) e per favorire la concorrenza nel mercato del gas e dell’elettricità. Il 25% del piano è dedicato al digitale, comprendendo misure per la digitalizzazione di imprese e amministrazioni, incentivi fiscali per la transizione 4.0, banda larga e sostegno a ricerca e innovazione.

A sugellare il via libera al Pnrr sarà la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il suo incontro nel pomeriggio con il premier Mario Draghi. Sullo sfondo, il palcoscenico di Cinecittà. Una scelta non casuale: tra i progetti inseriti nel documento c’è anche quello per il potenziamento dell’industria cinematografica e degli studi di via Tuscolana, per i quali sono stati stanziati 300 milioni. L’obiettivo, oltre a quello di raddoppiare gli spazi, rendendoli sostenibili e green, è quello di migliorare il livello qualitativo e quantitativo delle produzioni, anche attraverso la digitalizzazione, in modo da attirare a Roma le grandi produzioni nazionali e internazionali.

Non solo industria cinematografica. Nel Pnrr sono compresi 14 progetti strategici per il rinnovo e la creazione di grandi attrattori culturali, come lo stadio Franchi di Firenze per il quale serviranno i primi 25 miliardi del Recovery Plan. Progetti come questo, finanziato con i fondi europei, saranno monitorati costantemente per garantire il rispetto di tempi e risorse, che saranno erogate ogni sei mesi previa verifica da parte di Bruxelles sul raggiungimento di “milestones” e “target” indicati nel Piano.

I fondi saranno impiegati in 123 progetti, alcuni già avviati alla fine del 2020. Altri, invece, sono in fase di lancio, come il piano Italia 5G o 1 Gbps, per i quali sono stati stanziati rispettivamente 2,02 miliardi e 3,86 miliardi. Anche per il settore turistico partiranno decine di interventi per spingere la transizione digitale, oltre al reclutamento di 10mila giovani, entro i prossimi quattro anni, per insegnare l’uso di web, app e dei servizi più aggiornati della Pubblica amministrazione. Non mancano i progetti per il potenziamento in chiave ecologica del trasporto pubblico, dal completamento dell’Alta velocità, alla creazione di 2mila chilometri di piste ciclabili.

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