venerdì, 26 Aprile 2024

Canada, genocidio dei nativi. Trudeau: “Non è un incidente isolato”

Il presidente canadese torna a parlare del genocidio dei bambini indigeni. I rappresentanti delle Prime Nazioni chiedono di indagare in tutto il Paese.

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“Purtroppo, non si tratta di un incidente isolato o di un’eccezione. Non ci dobbiamo nascondere, dobbiamo riconoscere la verità”. Il premier canadese Justin Trudeau torna a parlare del genocidio dei bambini indigeni. “Le scuole residenziali erano una realtà, una tragedia che esisteva qui, nel nostro Paese, e dobbiamo ammetterlo. I bambini sono stati sottratti alle loro famiglie, restituiti danneggiati o non restituiti affatto”.

Il presidente ha promesso sostegno ai sopravvissuti, alla famiglie e all’intera popolazione indigena canadese. Intanto, i gruppi delle Prime Nazioni chiedono una degna sepoltura per quei 215 bambini ritrovati nelle fosse comuni della scuola di Kamloops e di procedere a una ricerca a livello nazionale nei siti delle scuole residenziali.

Il grande capo Stewart Phillip, presidente dell‘Unione dei capi indiani della Columbia Britannica, spiega che ora, tutte le comunità indigene del Paese stanno lavorando per capire come meglio indagare sulla faccenda. “È assolutamente essenziale che ci sia un programma nazionale per indagare a fondo su tutti i siti delle scuole residenziali per quanto riguarda le fosse comuni non contrassegnate”, ha affermato.

Secondo Perry Bellegarde, capo dell’Assemblea delle Prime Nazioni, sebbene non sia una novità trovare tombe in ex scuole residenziali, è sempre sconvolgente vedere emergere le ferite inferte dal colonialismo canadese.

La Federazione di Sovereign delle nazioni indigene (FSIN) e il governo del Saskatchewan hanno chiesto che Ottawa aiuti a ricercare morti e sepolture nelle scuole residenziali della provincia. È già stato compilato un elenco di siti iniziali in cui si spera di completare le ricerche.

Tra il 1831 e il 1996, il sistema scolastico residenziale canadese ha separato con la forza più di 150mila bambini indigeni dalle loro famiglie per ottemperare al programma di “integrazione” nella nuova società canadese. Sono stati oggetto di abusi, malnutrizione e stupro; costretti a convertisti al cristianesimo, non gli era permesso di parlare nelle loro lingue native. Il quarto volume del rapporto della Commissione per la verità e la riconciliazione, intitolato Missing Children and Unmarked Burials, ha identificato 3.200 bambini morti nelle scuole residenziali, un terzo dei quali non ha ancora un nome. Dalla pubblicazione di quel rapporto nel 2015, ne sono stati identificati altri 900.

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