venerdì, 26 Aprile 2024

Agrigento, beatificazione di Rosario Livatino: magistrato, martire della giustizia

II magistrato fu ucciso il 21 settembre 1990 da 4 componenti killer della “stidda” per odio alla fede. Il rito è iniziato dalle ore 10.00 di stamattina guidato dal cardinale Marcello Semeraro, il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

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Si celebra questa mattina, dalle ore 10.00, la beatificazione di Rosario Livatino nella cattedrale di san Gerlando, ad Agrigento, guidata dal cardinale Marcello Semeraro, il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi

Il magistrato fu ucciso il 21 settembre 1990 da 4 killer, componenti della “stidda”, l’organizzazione mafiosa di Agrigento, per motivi cattolici “in odio alla fede”. Livatino aveva meno di 38 anni e ben 12 di servizio in magistratura.

Prima della celebrazione, ieri sera per le ore 19:30, è stata condotta una veglia in attesa della beatificazione, nella chiesa di S. Domenico in Canicattì, che è anche la parrocchia della famiglia Livatino.

Dopo la lettura della lettera apostolica, di quando Papa Francesco inserì Livatino nell’albo dei beati, si decide la data in cui avverrà la sua memoria liturgica: il 29 ottobre.

La reliquia onorata dal cardinale è proprio la camicia azzurra di Livatino, forata dai proiettili e sporca del suo sangue. Un terribile destino quello del magistrato che, per amore altrui, non voleva trascinarsi dietro una scorta per far sì che nessuno, all’infuori di lui, rischiasse la vita. Reliquia venerata con un coro diocesano che canta l’inno “Sub Tutela Dei”.

Secondo il sito Vatican News, nel messaggio scritto per la beatificazione in memoria di Rosario Livatino, i vescovi della Sicilia scrivono: “uno di noi, cresciuto in una comunissima famiglia delle nostre e in una delle nostre città, dove ha respirato il profumo della dignità e dove ha appreso il senso del dovere, il valore dell’onestà e l’audacia della responsabilità”, illustrando il motivo di beatificazione e il percorso che ha compiuto.

Il Beato Rosario Livatino – amato e stimato da tutta la famiglia e supportato a pieno dalla Chiesa – è persino riuscito a cambiare il cuore di uno dei suoi killer, dichiaratosi pentito: Gaetano Puzzangaro, oggi, sprona i ragazzi a non cadere nella tentazione della mafia e della criminalità organizzata.

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